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“Vittorio Mangano portava fiumi di miliardi a Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi”

berlusconi-mangano-dellutri“Vittorio Mangano negli anni Settanta portava fiumi di miliardi da Palermo a Milano. Erano soldi del traffico di droga di cosa nostra che Mangano consegnava a Marcello Dell’Utri, poi Dell’Utri li consegnava a Berlusconi che li investiva nelle sue società, mi pare anche per Milano due”. Lo ha detto il pentito di mafia Gaetano Grado parlando, in videoconferenza, al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, in corso all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. “La mafia ha bisogno di investire – continua Grado – Siccome i soldi della droga erano talmente tanti che non si sapeva più quanti fossero, Mangano esportava fiumi di denaro su a Milano”.

Il pentito aggiunge: “Li dava a Dell’Utri che li investiva nelle società di Berlusconi. Questa cosa me la disse Vittorio Mangano. Non si parla solo di alcuni miliardi ma di svariati miliardi. Mangano mi diceva che andava in macchina, ma io non chiedevo che macchina era, perché in Cosa nostra meno domande si fanno e meglio è”.

Grado spiega anche di quando conobbe Mangano, morto qualche anno fa. “L’ho allevato io Vittorio Mangano – dice – L’ho conosciuto intorno al ’69, era un poveraccio, un nullatenente, sposato con due figlie. Me lo sono messo vicino, l’ho aiutato, di tanto in tanto mi facevo accompagnare in macchina a Milano a trovare mio fratello. Quando tornavamo gli davo 1,5 milioni di lire. Si era attaccato molto a me. Lui commerciava in bestiame. Fu Girolamo Guddo a presentarmelo, insieme con Giovanni Lo Cascio. Mangano non era uomo d’onore all’epoca, lo è diventato dopo avere conosciuto me. Era una persona scaltra, aveva capito che ero un uomo d’onore. Quando andavo in giro, molta gente mi vedeva e mi faceva festa. Si era avvicinato nella speranza che venisse messo in famiglia. Poi diventò compare di mio fratello Antonino”.

(clic)