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L’agenda rossa? Un delirio della figlia di Borsellino

Parole e opere di Arnaldo La Barbera, nel bel pezzo di Giuseppe Pipitone::

La borsa che custodiva quell’agenda rossa finì ovviamente agli atti degli inquirenti subito dopo la strage che massacrò Borsellino e gli uomini della scorta. “Dopo la strage – ha spiegato Lucia – la borsa ci venne riconsegnata dal questore Arnaldo La Barbera, ma mancava l’agenda rossa. Mi lamentai subito della mancanza di quell’agenda rossa. Ho avuto una reazione scomposta. Me ne andai sbattendo la porta. Chiesi con vigore che fine avesse fatto la borsa e La Barbera, rivolgendosi a mia madre, le disse che probabilmente avevo bisogno di un supporto psicologico perché era particolarmente provata. Mi fu detto che deliravo. La Barbera escludeva che l’agenda fosse nella borsa”. Sulla scomparsa del diario di Borsellino è già stato celebrato a Caltanissetta un processo (concluso con l’assoluzione) a Giovanni Arcangioli, il carabiniere immortalato pochi attimi dopo la strage mentre si muove in via d’Amelio con in mano la borsa del giudice.