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Presentare il libro di Vespa

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Ci deve pur essere un ingrediente segreto, un miele raro e sopraffino oppure una consorteria, dei nuovi templari per cui un Presidente del Consiglio debba presentare tutti gli anni, all’inizio del profumo natalizio, il libro di Bruno Vespa.

Mi piacerebbe ascoltare la telefonata con cui il malcapitato presidente di turno viene costretto: “Pronto Renzi, ti ricordi che io so quella cosa che tu sai e ci tengo tanto che tu presenti il libro con me?”, oppure un più fine “so che non ti dimenticherai della presentazione del mio nuovo libro come io non mi sono dimenticato di te”.

C’è qualcosa che noi umani non riusciamo nemmeno ad immaginare che tiene uniti i fili del potere a Bruno Vespa. Sarebbe troppo facile pensare al servilismo. Sarebbe troppo triste credere che ci si accomodi con comodo nei salotti che contano appena si arriva al potere. Sarebbe patetico credere che anche i “profeti del nuovo” poi tornino alle vetuste abitudini del vecchio potere.

Ditemi che c’è qualcosa d’altro. Vi prego.