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Vorrei passare tutta una notte a spiare la felicità degli altri. Come stasera, in stazione.

Chissà che forma ha la felicità nei periodi più grigi, quando è di cattivo gusto mostrarla, quando ci si sforza ad essere felici con moderazione per non disturbare l’aria tutto intorno anche se avresti voglia di saltare a prendere tutte le farfalle che ci sono in giro, con la bocca.

Chissà quei due che stavano sul binario quindici di Bologna, io con una valigia piena di libri e di fianco a me un padre al telefono che chiedeva alla figlia di provare a non addormentarsi, di sforzarsi ad aspettarlo da sveglia, e quegli altri due, giovanissimi anziani, che sorridevano come se gli fosse scoppiata una gazzosa in mezzo al cuore.

Come sono belle le persone che non hanno paura a mostrarsi felici. Come sono forti. Sono davvero l’orma più resistente della nostra specie.

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