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Che bello un politico che si vergogna

«Mi vergogno da morire, mi vergogno tutto il tempo. Non faccio che scusarmi. Quei bambini assomigliano tutti ai miei figli, quelli con i colori scuri e gli occhi furbi come Gabo e quelle con gli occhi chiari e i capelli color miele di Greta.»

Chi scrive è Beatrice Brignone, parlamentare di Possibile, donna e mamma. A Ferragosto si è deciso di dedicarsi a viaggi politici nel senso pieno della parola e così Beatrice ha scelto di seguire Hope For Children a Salonicco per toccare con mano la condizione dei minori rifugiati. È partita dalle Marche con un furgone stipato di aiuti raccolti da Possibile nelle Marche (la regione in cui Bea risiede) e con la responsabilità di chi sa che bisogna conoscere per deliberare e, se serve, anche entrare nelle sofferenze altrui. Beatrice tiene il suo diario tra i Quaderni di Possibile (qui).

A noi la politica piace farla così.

Stefano Catone intanto prosegue sulla rotta balcanica per raccontare che nessun Paese è un’isola (qui il blog del viaggio). L’hanno finanziato tramite crwodfunding coloro che leggono il suo acuto lavoro sulle migrazioni. Al suo rientro, anche per lui, la testimonianza diventerà spinta politica. Ancora.

Intanto noi continuiamo con il nostro Tour RiCostituente (trovate tutto qui). Ormai sono mesi che consumiamo suole incrociando voglia di entrare nel merito della riforma e anche entrare nel merito della proposta politica. Tra le mie prossime date è spuntata anche Londra, tanto per dire quanto ci crediamo in senso largo.

Se non lo leggete sui giornali provate a immaginare come funzioni la comunicazione politica. La risposta vi sarà semplice. Ma costruiamo. Costruiamo.

Se volete darci una mano siamo qui. Potete scrivere qui o, perché no, scrivere anche a me. Il viaggio è lungo ma appassionante. Credetemi.