Poi magari un giorno, tutti insieme, ci mettiamo d’accordo nello stabilire un limite potabile di ecologia intellettuale nella discussione politica. Stabiliamo un limite di polveri sottili d’idiozia che possono stare nell’aria. Capiamo che pasteggiare editoriali sul vestito della moglie di Renzi ha la stessa cattiva pasta di chi fotografava i calzini viola di un giudice oppure di chi storpia un cognome per guadagnarsi un applauso dalle pulci.
Perché se accendiamo il tritacarne, credetemi, finisce che tocca a tutti di metterci per sbaglio dentro un dito.