Ne scrive Leonardo Palmisano per i Quaderni di Possibile:
Mai come prima nella storia del secondo novecento il Sud è stato tenuto così distante dal Nord. Una distanza che aumenta anno dopo anno e che ci consegna la fotografia di una Italia ferma a due velocità: un Nord statico e un Sud in dinamica negativa. Lo dice il dato recente sul Pil, che vede il Sud attestarsi sui 17mila euro a testa, il Nord sui 33mila. Un divario di quasi il 50 per cento che tradotto in termini metaforici indica che un bambino meridionale ha la metà delle opportunità economiche di un coetaneo settentrionale.
Questa differenza è aggravata dalla lontananza storica tra i servizi presenti al Nord (i trasporti in testa) e quelli del Sud. Una distanza che nessuna inaugurazione autostradale può compensare, perché quel che manca in Calabria, per restare sul territorio della celebre autostrada, sono le strade per raggiungere gli ospedali, sono i treni per raggiungere gli altri Sud così vicini e così lontani. Quando parliamo di ritardo del Meridione, commettiamo l’errore di pensare a questa porzione d’Italia come a un tutt’uno. La verità è un’altra: noi meridionali siamo dei separati in casa.
(continua qui)