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Un po’ di chiarezza: perché il provvedimento di Trump non c’entra nulla con quello di Obama

Se ne scrive su Gli Stati Generali:

1) L’ordine restrittivo di Obama del 2011 interessava i rifugiati che provenivano da un solo Paese, l’Iraq, in presenza di una minaccia precisa e circostanziata. Quello di Trump riguarda 7 Paesi senza che nessuna fonte di intelligence abbia dato conto di alcuna minaccia particolare.

2) L’ordine di Obama si applicava ai rifugiati e a chi richiedeva un nuovo tipo di visto (lo Special Immigrant Visa). L’ordine di Trump si applica non solo ai rifugiati ma a tutti (134 milioni di persone), inclusi i possessori di altri tipi di visto. Nella giornata di oggi, lunedi’, dopo il contrasto con il DHS (Department of Homeland Security) pare si sia sbloccata la questione relativa ai possessori di Immigrant Visa (Green Card per i giornalisti italiani). Ma restano ancora fuori i possessori di tutte le altre decine di visti, regolarmente pagati ed ottenuti, che al momento non possono tornare negli Stati Uniti dai loro affetti e dalle loro proprietà. Inoltre, al momento e per 3 o 4 mesi e’ impossibile per chiunque si trovi in questi Paesi chiedere qualunque tipo di visto per gli Usa – cosa mai accaduta con Obama.

3) L’ordine di Obama, nel 2015, prevedeva un emendamento al “Visa Waiver Program” ovvero alla lista dei Paesi i cui cittadini possono entrare negli Stati Uniti senza visto (come per esempio l’Italia, i cui cittadini entrano in America tramite la procedura ESTA). In virtu’ di tale emendamento, 7 Paesi sono stati spostati dalla lista degli Stati i cui cittadini non necessitavano di visto a quelli che invece lo necessitano. Dal 2015 al 2016, comunque, fatti i dovuti controlli numerosi visti sono stati concessi ai cittadini di questi 7 Paesi ed e’ bene ricordare che sul suolo americano, da quando Obama e’ in carica, non e’ mai stata compiuta alcuna azione terroristica da nessun cittadino proveniente da uno di quei Paesi. L’ordine di Trump invece blocca la concessione di visti in modo indiscriminato e come gia’ detto sospende anche i visti gia’ emessi.

4) L’ordine di Obama non comportava la sospensione del visto e dell’accoglienza dei rifugiati, ma una stretta sul “vetting process” -ovvero le procedure dei controlli. Tale stretta era dettagliata nei modi e, fatti i laboriosi controlli, i rifugiati iracheni erano liberi di entrare nel Paese, come accaduto in decine e decine di casi. L’ordine di Trump invece comporta una sospensione automatica, a priori, di tutti i tipi di visto (escluso l’Immigrant Visa, ovvero la Green Card) per 3 e 4 mesi e non dettaglia in che modo verranno fatti i controlli.

5) L’ordine di Obama era stato preceduto da numerosi incontri ufficiali e scritto dettagliatamente. L’ordine di Trump e’ un guazzabuglio giuridico scritto senza avvertire nessuna agenzia governativa, che ha causato una situazione di chaos in cui tutto e’ lasciato alla discrezionalità dei singoli ufficiali, che e’ gia’ stato emendato per quanto riguarda gli Immigrant Visa e che con ogni probabilità verra’ demolito dai ricorsi gia’ presentati dagli avvocati.

(l’articolo completo è qui)