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Il fatto è che i diritti sono quasi sempre degli altri

C’è una frase di Pier Paolo Pasolini che ho sempre tenuto piegata in tasca. Dice che i diritti sostanzialmente riguardano quasi sempre i diritti “degli altri” e condensa in una manciata di parole tutto il dirupo che bisogna percorrere per essere legittimati a parlare di diritti.

Sia che si tratti di un tetraplegico a causa di un incidente stradale o di uno studente fuori sede al Cairo l’empatia è l’elemento essenziale per riuscire a indossare panni che risultano quasi sempre lontani dalla quotidianità dei commentatori: pontificare sulla vita degli altri spesso è la scorciatoia più semplice per chi ha l’ossessione di farcire la propria. Adinolfi, ad esempio, non esisterebbe senza gli omosessuali, i laici o coloro che lottano per un fine vita dignitoso: Adinolfi è i suoi nemici. Solo quelli. Come un Salvini qualsiasi con la differenza che la religione è il suo bordo di etnia.

L’empatia è l’elemento essenziale per un giudizio intellettualmente onesto.

(continua su Left)