Ne scrive bene Silvia Bianchi per Gli stati Generali che in riferimento alle frasi di Giuliano Pisapia (che dice che un partito “sarebbe contrario al mio modo” e poi “i partiti oggi non hanno quell’appeal, secondo i sondaggi hanno un livello di fiducia del 3%“):
Schifare la “forma partito” è molto di moda, da Mani Pulite in avanti: non lo era quello di Berlusconi; non lo è il M5S; persino i fuoriusciti del Pd, frammenti del suo organigramma, si definiscono pudicamente “Movimento” (anche se, per ora, l’unico movimento percettibile è lo spostamento dei parlamentari da un punto all’altro degli emicicli di Camera e Senato). Ma ammantarsi dell’aura del “civismo” può diventare un trucco per nascondere la polvere dei dissensi sotto al tappeto, per camuffare una macchina elettorale messa al servizio di un autoproclamato leader e dei suoi cooptati o per ingentilire un’ammucchiata di ceto politico in cerca di seggi parlamentari.
Spero che i tanti che – a dire di Pisapia – si stanno avvicinando con entusiasmo al Campo Progressistasiano consapevoli di questi rischi e che qualcuno intenda mettere il problema sul tavolo. Certamente la costruzione di un partito è un lavoro lungo, poco affascinante e complicato, soprattutto se il tempo a disposizione è poco (anche per questo sarebbe meglio che le fasi fondative non avvenissero in vista delle elezioni…); ma è l’unico modo per garantire che le idee di ciascuno abbiano una chance democratica di affermarsi.
(l’articolo è qui)
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-.-
Oh, Giulio, senza rancore eh.
Le parole hanno un peso e definirsi movimento implica, per chi sceglie questo termine, di poter contare solo su un sostanzioso consenso dal basso. Siccome Pisapia è uomo di cultura sono convinta che non usi a sproposito il termine. Ed un’altra considerazione: il numero di uomini che si sono messi in movimento per ridare senso ad una politica di sinistra mi sembrano un segnale del malumore e del disagio accumulato nella stagione del renzismo. E lo considero un ottimo segno!
Chi copia non passa e chi copia male non passa due volte. Ti puoi indossare anche il miglior vestito di Armani ma se se i marcio dentro non sarà di certo “il movimento” a ridarti la verginità persa quando eri parte integrante di quel partito nel quale ci hai sguazzato per anni, incassato stipendi e votato e/o approvato porcherie anche tacendo. L’unica fregatura (ma l’aria sta piano piano cambiando) è che il popolo italiano ancora deve svegliarsi del tutto e quando lo farà valuterà non il nuovo nome del “movimento” o del nuovo partito ma valuterà chi ne fa parte, quali sono i suoi programmi e quanta credibilità ha nel promettere e poi mantenere dopo le votazioni.
non capiscono che la gente è STUFA di TUTTI loro
oggi la crisi dei partiti coincide con la crisi della moralità