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«Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi»: l’amore secondo Neruda

«For a poetry that with the action of an elemental force brings alive a continent’s destiny and dreams». (Per una poesia che con l’azione di una forza elementare, porta alla vita i sogni e il destino di un continente). Questa è la motivazione che ha spinto nel 1971 l’Accademia di Svezia ad assegnare il premio Nobel per la letteratura a Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto.

Il bacio (di Pablo Neruda)

Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.