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Mafia foggiana: durante il processo rivelata la località protetta del testimone. Povera Italia.

Una gaffe nel processo “Rodolfo”, quello a carico di alcuni esponenti della mafia foggiana. Come già riportato su questa testata, un ruolo di rilievo lo sta ricoprendo Sabrina Campaniello, ex moglie di Emiliano Francavilla, boss della batteria Sinesi-Francavilla. La donna, dal 2014, è testimone di giustiziae sta rilasciando dichiarazioni importanti in videoconferenza, da una località protetta. Nell’ultima udienza, però, durante il collegamento con la Campaniello, l’assistente che le sedeva accanto, deputato ad attestare le generalità della testimone, ha rivelato per errore la località. Collegamento subito interrotto dal giudice e interrogatorio rinviato al 13 settembre quando la donna risponderà alle domande della difesa.

Tutto slittato, insomma, per motivi di sicurezza. Alla clamorosa gaffe hanno assistito anche gli imputati presenti in aula e quelli in collegamento dal carcere. Ballano le posizioni di alcuni “pezzi da novanta” della Società Foggiana. Antonello Francavilla, detenuto ad Ascoli Piceno, la sorella Dina Francavilla, a piede libero per “Rodolfo” e ai domiciliari per la presunta estorsione a Proshop, il marito della donna, Mario Lanza, detenuto a Bari ma in quel momento presente in aula, Vito Bruno Lanza, tra i capi del clan Moretti-Pellegrino-Lanza, detenuto a Vibo Valentia e in collegamento video e il figlio di quest’ultimo,Leonardo Lanza, ai domiciliari. Su questi soggetti pesano le estorsioni a un imprenditore locale, Franco Curcelli, costretto per anni a pagare il pizzo a più di una batteria foggiana. Tra le accuse c’è anche quella dell’assunzione fittizia di Dina Francavilla, alle dipendenze di Curcelli solo sulla carta. La donna, in buona sostanza, incassava lo stipendio senza lavorare. Il processo sarebbe dovuto entrare nel vivo proprio dalle dichiarazioni della Campaniello, pronta a parlare di varie questioni tra le quali racket, usura ma anche omicidi.

Una gaffe ha costretto i giudici al rinvio. Ora la donna dovrebbe essere trasferita in altra località. Spetterà al Ministero stabilire tempi e luoghi.

(fonte)