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Se l’umanità ha un po’ rotto i coglioni

Leggetevi Mantellini. Per bene:

L’umanità, francamente, ha un po’ rotto i coglioni. Lo dicono i telespettatori di Sky che interpellati con un sondaggio da telecomando, in schiacciante maggioranza, dicono che basta, è ora di finirla. Lo dicono i cittadini intervistati per strada, i colleghi di lavoro al desk lì accanto, le signore anziane dal fruttivendolo. Non so quando tutto questo sia iniziato, forse è perfino troppo complicato chiederselo. Magari è accaduto quando abbiamo iniziato a diventare “ricchi” (dove le virgolette servono a chiarire l’iperbole della ricchezza individuale in un Paese comunque con le pezze al culo) oppure quando ci è parso di essere sotto attacco (anche se, volendoli leggere, i numeri dicono cose abbastanza diverse). In ogni caso non mi pare esistano grandi dubbi che questo sia oggi il sentimento diffuso degli italiani sul tema migranti. Che sia merito delle intense e indecenti campagne disinformative della politica o della mediocrità dei media, che dipenda dalla nostra disperata necessità di sentirci protetti o da altre più complesse motivazioni culturali, il dato di fatto è che gli italiani, con il piccolo individualismo che li contraddistingue, ciò che impedisce loro – da sempre – di sentirsi “un Paese”, dei migranti non ne possono più.

Così non è strano che la politica li segua a ruota. Lasciando perdere per un momento quelli che del tema “stranieri” hanno fatto da anni un cavallo di battaglia, come i leghisti fin dai tempi in cui Borghezio girava per i treni regionali disinfestandoli dalle nigeriane con una bomboletta spray, non dovrà meravigliarci che perfino il governo del PD arda dal desiderio di interpretare i desiderata dei propri elettori. Il codice di comportamento delle ONG in mare ne è un esempio molto chiaro, il Ministro Minniti, che così tanto apprezzamento riceve negli uffici e dal fruttivendolo, ne è il perfetto interprete. Se domani Skytg24 indicesse una consultazione fra le patate da divano sul Ministro sono certo che gli apprezzamenti popolari andrebbero alle stelle. Perché l’umanità, francamente, non è più da tempo moneta di scambio fra la politica e i suoi elettori. È un sacchetto di rifiuti rancido del quale tutti cercano di liberarsi al più presto.

(continua qui)