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Il picchiatore seriale. Dalle piazze di Livorno alle botte a Landini: tutti i “caricate” del funzionario di Roma.

(Ecco. Il pezzo di Diego Pretini per Il Fatto conviene leggerlo e farlo leggere a chi parla di casi “isolati”. Perché la recidività si paga, nel codice penale italiano. No?)

“Caricate!” urlò agli agenti del reparto mobile, saltando sul posto. “Caricate!” ripeté. Stava arrivando il corteo degli operai Thyssen che protestavano perché l’azienda voleva licenziare oltre 500 persone. In testa c’erano il segretario della Fiom Maurizio Landini e quello della Fim Marco Bentivogli. Una garanzia per chi manifestava, ma anche per chi doveva garantire l’ordine pubblico. Eppure: “Caricate!” gridò il funzionario della questura che comandava quella squadra del reparto mobile. Le prese anche Landini. “Non siamo delinquenti – disse poi, imbestialito – Non si mena chi è in piazza a difendere i lavoratori”. Mentre prendeva le manganellate il capo del sindacato dei metalmeccanici gridava: “Siamo come voi, che cazzo state facendo?”. Ma ormai la carica era cominciata. Fu documentato, tutto, grazie alla telecamera di Zoro, che mandò tutto in onda a Gazebo, su Rai3. Una “carica a freddo”, la definirono i lavoratori. In quelle immagini si vide anche il confronto tra Landini e il dirigente della questura, quello del Caricate! Si urlarono in faccia, “Dimmelo prima!” rispose il superpoliziotto al capo della Fiom, prima di scomparire in una telefonata con chissà chi. Quattro manifestanti rimasero feriti e tra questi due sindacalisti, quattro agenti rimasero contusi. La questura, quel 2 novembre 2014, spiegò poi che la carica di contenimento serviva a evitare che i manifestanti occupassero la Stazione Termini.

Caricate!: la voce è la stessa che ieri da piazza dei Cinquecento, durante lo sgombero dei migranti vicino alla Stazione Termini, è finita su tutti i giornali online. “Se tirano qualcosa spaccategli un braccio” si sente dire in due video di fanpage.it e di Repubblica.it. Una frase sulla quale la polizia ha annunciato un’inchiesta interna, che il prefetto Franco Gabrielli tanto “grave” da “avere conseguenze”. “Levatevi dai coglioni, carica, forza” si sente dire ancora una volta dalla stessa voce in un altro filmato pubblicato dal fattoquotidiano.it mentre i migranti scappano attraversando le strade, salendo e scendendo i marciapiedi delle fermate degli autobus, mentre viene superato da decine di agenti e una donna corre a fatica. Le unità al suo comando, scrive l’Ansa, ieri sono state estromesse dal servizio nella seconda parte della giornata. Lui non risponde al telefono e ad amici e colleghi dice che non parlerà. L’associazione dei funzionari di polizia parla di “strumentale clamore” nato da una “frase sbagliata”, pronunciata “dopo ore di tensione” e dopo che il poliziotto e i suoi colleghi sono stati “bersaglio di ogni oggetto contundente possibile, fino alle bombole di gas”.