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Bisogno di una dichiarazione inopportuna? Citofonare Nardella.

Dunque: a Firenze si indaga su un caso di stupro che vede coinvolte due ragazze statunitensi e due carabinieri. Forse (siamo in fase d’indagine, tutto è abbastanza confuso) le due turiste erano ubriache.

Che dice il sindaco di Firenze?

Ecco qua:

“È importante che gli studenti americani imparino, anche con l’aiuto delle università e delle nostre istituzioni, che Firenze non è la città dello sballo. È una città vivace, accogliente, plurale, ricca di opportunità culturali e di svago, ma credo che dal punto di vista delle regole e del buon comportamento non abbia niente di diverso da tante città americane. Questo ovviamente al netto del gravissimo episodio di cui stiamo parlando, perché il fatto ha riacceso i riflettori anche sul modo con cui i giovani studenti stranieri vivono la nostra città. Mi piacerebbe che fossero più integrati nella vita culturale e collettiva, e non considerassero Firenze soltanto una Disneyland dello sballo.”

E uno pensa: si sarà sbagliato, si è spiegato male. Invece Nardella viene intervistato da La Stampa e dice:

“Sui ragazzi che devono prendere questa esperienza di studio non come un’occasione di sballo. Con il Console generale Benjamin Wohlauer parleremo con gli studenti per invitarli a vivere con equilibrio la loro permanenza a Firenze. Questo li aiuterà a godere meglio della città e a essere sempre in condizioni meno vulnerabili. L’anno scorso abbiamo avuto più di trecento ricoveri per abuso di alcolici e la maggior parte erano stranieri. Ripeto, che sia chiaro, nessuna giustificazione, anzi, aggravante per chi approfitta di chi non può difendersi.”

Del resto è il solito Nardella, quello che ha sfasciato la verità sugli scontri a Firenze (qui), quello che urla “Allah akbar! Allah akbar!” e poi ride come un cretinetto (qui) e molto altro. Uno che non farebbe nemmeno il rappresentante di classe, se non fosse che è protetto dal bullo della scuola.