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Portano miseria e malattie. E vogliono marciare su Roma. Ancora.

Quel partito anticostituzionale che è Forza Nuova (che infatti è etimologicamente sbagliato denominare partito, essendo un’accolita di nostalgici illegali, come i cacciatori di elefanti, solo che sono qui in mezzo a noi) si è messo in testa di marciare su Roma il prossimo 28 ottobre.

«Bandiere, striscioni, auto, pullman, benzina – si legge nell’annuncio su Facebook – Compatriota, la macchina organizzativa è in moto e ha bisogno del tuo sostegno concreto. Il 28 ottobre Roma ospiterà la grande marcia forzanovista contro un governo illegittimo, per dire definitivamente no allo ius soli e per fermare violenze e stupri da parte degli immigrati che hanno preso d’assalto la nostra Patria»: manca solo la sigla dell’Istituto Luce per essere una feccia completa.

Il 28 ottobre non è un caso, ovvio: il 28 ottobre sono 95 anni dopo rispetto a quella delle camicie nere che portò al potere Mussolini. Non è folklore, no. C’è del marcio in marcia, da un bel pezzo: nei titoli falsi di quotidiani che valgono come carta straccia, nelle informazioni false rivendute come vere, nel manipolo di persone che cercano affannosamente solo le conferme dei propri pregiudizi e in chi minimizza il ritorno del fascismo come pittoresco, com’era pittoresco il sangue su cui è nata questa nostra Repubblica.

Per questo è necessario che l’argine sia eterogeneo: politici (brava Virginia Raggi), giornalisti, genitori, insegnanti, imprenditori, artigiani, agricoltori, liberi professionisti, disoccupati e anche i depressi, gli spaventati e i senza speranza. L’opposto del fascismo non è il comunismo (come dicono i fascisti) ma è la libera democrazia.

E chissà che magari a Minniti non scappi una parola anche su questo rischio della “tenuta democratica” del Paese. Chissà.

Buon giovedì.