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Onorevole senza onore

Si chiama Mario Caruso, è un ex finiano eletto all’estero nella circoscrizione Europa con la lista di Mario Monti e ovviamente adesso nega e minaccia querele. Anzi, di più: all’operatore delle Iene che lo riprendeva mentre imbarazzato (non) dava risposte ha detto, in dialetto stretto, di essere pronto a “risolverla” come fanno al suo paese, con un accento poco vagamente minaccioso.

Ed è, ancora una volta, una storia di abuso di potere intriso come al solito di insano maschilismo che sembra uscita dal manuale dei nostri politici peggiori, scollegati dalla realtà e portatori di quel fastidioso senso di impunità che indigna e e squalifica il Parlamento.

In un servizio della trasmissione televisiva Le Iene l’onorevole Caruso ammette pacificamente di avere assunto «per piacere personale» il figlio del sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi: peccato che il figlio in realtà in ufficio non si sia mai visto, sostituito da una giovane ragazza (che è la persona che ha denunciato la situazione) che ha lavorato per un anno e mezzo nell’ufficio di Caruso senza stipendio, senza contratto e con la promessa mai mantenuta di essere regolarizzata.

Poi ovviamente ci sono anche le avances nei confronti della ragazza (come un messaggio dopo mezzanotte in cui l’onorevole scrive «sono a casa, valuta te cosa fare») che avrebbero potuto “sbloccare” la situazione lavorativa: un quadretto desolante e completo di una classe dirigente che acuisce la disaffezione verso un Paese che si ostina a non cambiare nei suoi comportamenti peggiori.

Ora vedrete che Caruso (e il sottosegretario Rossi) verranno cavalcati come sineddoche della politica tutta e sventolati per sparare nel mucchio. Eppure la soluzione è semplice e veloce: l’articolo 54 della Costituzione dice chiaramente che «i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge» e quindi Caruso (e il sottosegretario Rossi) hanno evidentemente atteggiamenti incostituzionali. In un Paese sano verrebbero rimossi in fretta e mandati a ristudiarsi l’etica e la lealtà verso le istituzioni. Osserviamo, quindi.

Buon martedì.

(continua su Left)