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La parte più bella del mio libro sono i miei lettori #Santamamma

Mi chiedono “perché scrivi”? Perché altrimenti come potrei ricevere lettere belle così:

 

“Caro Giulio, A pranzo, oggi, appena sono entrata a casa mia c’era odore di vaniglia: un profumo fantastico. Ero tutta sporca della “polverina che si crea quando graffi con la carta rossa contro un muro” insomma quella cosa lì. Mi chiamo xxxx, per gli amici semplicemente Bri. Faccio il primo superiore, sono piccolina insomma. Partecipo a Leggo Quindi Sono e mi è capitato di avere tra le mie mani il suo libro. Le dico la verità: a me piace leggere e quindi ho detto alle altre che prendevo l’ultimo libro, “quello che non voleva nessuno”. Semplicemente il suo libro dalla copertina e dal titolo non ispirava nessuno. Molti dei miei amici si sono pentiti dei libri presi perché “senza senso”. Io non ho mai letto un libro che non mi è piaciuto, ci sono solo libri che ti appassionano più di altri; non credo nei libri “cattivi”. Fatto sta che ho letto il vostro libro, che mi ha colpito dalla prima all’ultima pagina. So di essere un po’ piccola e che quindi, magari il suo libro non l’ho capito davvero. Ma ci ho provato. L’ho interpretato a modo mio e l’ho adattato alla mia vita. E quindi le dico grazie, perché mi ha svegliato da un letargo durato troppo per i miei gusti. Ha cambiato col suo libro un po’ della mia realtà. Mi ha permesso di vivere tutte le sue parole. E quindi le dico grazie. Questo 2017 è stato un anno duro per me. Potevo perdere mio padre, ho combinato tanti casini agli scout e a scuola non ne parliamo. Sono sempre stata una ragazza sveglia e solare, cantavo sempre (anche se sono stonata) e non mi abbattevo mai. Quella era una sera abituale, come tutte le altre. Giocavamo a carte in sede, tra una risata e l’altra; ma qualcosa era diverso, c’eravamo noi: il nostro gruppo. Che poi ora si è molto aperto, siamo diventati tantissimi:17. Quella sera eravamo forse in 7 o poco più e c’era aria di cambiamenti: ero scesa per parlare con un ragazzo che mi piaceva molto ed ero finita a ridere col suo migliore amico innamorato di me. Credo che se fosse stato in un altro momento adesso staremmo insieme, ma non posso saperlo. In realtà il cambiamento è stato tutt’altro che in amore. Insomma si è rotto un vetro e la nostra amica poteva farsi molto male: la sera prima che stava per partire per la Spagna. Dopo quella sera ci hanno cacciato dagli scout, avevano tanti motivi. Non siamo mai stati cattivi, solo pasticcioni. Facevamo di tutto. Lo scoutismo per noi era tutto. Dopo quella sera siamo tutti cambiati: uno di noi ha smesso d’impegnarsi e di far ridere (durante le scenette avevamo occhi solo per lui, ci faceva troppo ridere),  un altro ha smesso di corteggiare la mia amica, una di noi rischiava di rimanere incinta. Io beh, io mi sono spenta. Ci siamo spenti tutti. Abbiamo perso la voglia di fare. E ormai non sapevamo più perché continuavamo ad andare in associazione. Dopo quella sera per me, si è aperta una grande parentesi col fumo, che però si è chiusa, poi. Dopo quella sera abbiamo perso tutto. Non ne ho fatto un dramma all’inizio, poi ho letto il suo libro. Poi ho capito che l’inizio della fine è stato quel vetro. Il suo libro mi ha svegliato da un letargo durato mesi. Il suo libro mi ha fatto capire che è stato inverno per troppo tempo. Ho ritrovato la voglia, lo spirito e ho ritrovato il perché di me stessa. Ho iniziato a cercare un modo per trascinare anche gli altri,per svegliarli e ci riuscirò. Ne siamo usciti cambiati quest’anno. Io soprattutto. Ho conosciuto la luce e il buio e me ne sono innamorata. So che nessuna delle due potrebbe esistere senza l’altra. Oggi c’erano altre due del reparto che aggiustavano un tavolo in sede, e le ho aiutate. Mi sono fermata a pensare e…Oggi appena sono entrata a casa e c’era odore di vaniglia avevo voglia di fare qualcosa, qualsiasi cosa che facesse la differenza. Così ho tagliato i capelli e le ho scritto per dirle grazie. Ho pensato ad un piano. Poi mi vedo con quei vecchi amici e gli invoglio. E poi ritroviamo il senso. Faremo qualcosa. Io faccio qualcosa. Ci riusciremo. Sono una persona sensibile e spesso è di difficile esprimermi, spero che lei mi capisca. Quel buco, l’ho sentito anch’io un po’. Ma mi impegno a non sprecare la mia vita, partendo da oggi. Le dico grazie perché forse senza di lei non avrei mai capito qual era il problema è adesso non starei cercando di risolverlo. Mi sento in debito verso di lei, ecco perché le ho scritto,come se lei mi avesse un po’ salvato. Beh lo ha fatto. Le scrivo di getto e col cuore in mano. Non avrei mai creduto che un libro così brutto all’apparenza potesse diventare la risposta che cercavo. L’aiuto che cercavo. I grandi non capiscono queste cose e non posso aiutarti quando sei triste e non vuoi mangiare, ma i libri si. Potrei scriverci un libro su ma sarebbe scontato no? Non ho detto tutto quello che volevo in questo messaggio, semplicemente perché non ne sono ancora capace oppure non ho abbastanza tempo, comunque la ringrazio, col cuore

P.S. darle del lei mi fa sembrare una bimba piccola e stupida”