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Le analisi post voto in Sicilia

Se andrà bene.

«La Sicilia da sempre è stato laboratorio politico dello scenario nazionale e per questo siamo molto soddisfatti della fiducia che i siciliani ci hanno accordato. Questa è anche la risposta a chi per troppi mesi ha continuato a sottovalutarci o a darci per “finiti”. Ripartiamo dall’isola per trovare lo slancio che ci porti alle prossime elezioni politiche: la gente ha dimostrato di desiderare un cambiamento che sia reale. C’è voglia di futuro e credo che noi abbiamo tutte le carte in regola per interpretarlo».

(Poche correzioni, nel caso. Per il centrodestra aggiungerci “i danni di questo governo alla fine sono arrivati al pettine” mentre per il centrocentrocentrocentrosinistra ci sta un “i siciliani hanno colto lo sforzo del governo e di questi ultimi anni, nonostante l’opera dei gufi”)

Se andrà male.

«Abbiamo detto fin da subito che il caso Sicilia è troppo particolare per essere considerato un test nazionale. Riflettiamo sul risultato, certo, ma proseguiamo spediti per la nostra missione che è quella di liberare l’Italia dai populismi e riportarla nel posto che le compete in Europa. Ci sono aspetti positivi assolutamente insperati, vedi il raddoppio dei voti a Lercara Friddi. Forse la Sicilia resta ancora una realtà troppo particolare per intercettare il cambiamento. Svolgeremo seriamente il nostro ruolo di opposizione e aiuteremo gli amici siciliani quando saremo alla guida del prossimo governo».

(Poche correzioni, nel caso. Per il centrodestra aggiungerci «poi, a differenza dei nostri avversari, preferiamo non fare allusioni ai potentati e agli interessi occulti che hanno portato i nostri avversari a questo risultato. Ma siamo garantisti”. Per il centrosinistra “sarebbe interessante analizzare i potentati e gli interessi occulti che hanno portato i nostri avversari a questo risultato. Ma siamo garantisti».

 

(continua su Left)