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A proposito di Scalfari. E Berlusconi

Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Siena. Il gup Roberta Malavasi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sulle “feste” in casa Berlusconi, che ha coinvolto la nota “Ruby Rubacuori”. A Siena, infatti, si sarebbe compiuto il reato secondo cui Berlusconi avrebbe pagato Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso olgettine.

Mariani, in breve, ha dichiarato che alle famose feste in casa Berlusconi non c’era nessun contatto fisico, non c’era nulla di terribilmente alcolico e, soprattuto, ha raccontato come Silvio si comportasse da “buon padre di famiglia” e “padrone di casa”. Peccato che poi l’Immobiliare Dueville (al tempo controllata da Berlusconi e da alcune società del gruppo Finivest) abbia acquistato un’abitazione proprio al testimone Mariani. E resta da capire cosa fossero quei bonifici mensili (3.000 euro al mese) che arrivavano sul conto corrente del testimone.

Nulla di nuovo, comunque. Berlusconi fu quello che nel Processo Mediaset venne condannato per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri (gestendo i diritti tv di Mediaset) con sentenza della Corte di Cassazione del 1 agosto 2013, a 4 anni di reclusione, di cui 3 condonati per effetto dell’indulto disposto dalla legge 241 del 2006. Questo per parlare delle condanne definitive, poi ci sarebbe da discutere dei reati estinti per prescrizione (Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria;
Bilanci Fininvest 1988-1992, falso in bilancio e appropriazione indebita relativi ai bilanci Fininvest dal 1988 al 1992; All Iberian 1, 23 miliardi di lire di finanziamenti illeciti al Psi di Bettino Craxi; Consolidato Fininvest, falso in bilancio; Caso Lentini, falso in bilancio; Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria ecc.) oppure la falsa testimonianza P2 e un falso in bilancio sui Terreni Macherio che sono estinti per amnistia. Per non dire della condanna a Dell’Utri in cui si legge che l’ex senatore fu intermediario con Cosa Nostra per conto di Berlusconi.

Quindi il nuovo rinvio a giudizio non aggiunge nulla al giudizio etico e politico che solo un pessimo Pd poteva riuscire a riabilitare. Berlusconi e il berlusconismo sono indigeribili e non potabili da tempo. Finché i suoi voti non sono serviti al centrosinistra (!) al governo.

Finché alla fine anche Scalfari non ha pensato bene di dichiarare la sua preferenza all’uomo di Arcore rispetto a Luigi Di Maio.

E l’operazione “riabilitazione” è conclusa. E davvero pensate che il Cavaliere si preoccupi della mancia data a un pianista? Non scherziamo, dai.

Buon venerdì.

 

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2017/12/01/a-proposito-di-scalfari-e-berlusconi/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui.