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Luca, Alex e il perbenismo. Anche da morti

Leggete l’attacco di questo pezzo de Il Gazzettino:

«È previsto un funerale unico per l’addio di Alex Ferrari e Luca Bortolaso, i due amici vicentini di 21 anni morti martedì scorso per le esalazioni di monossido di carbonio in una villetta di montagna a Ferrara di Monte Baldo (Verona), dove stavano trascorrendo le vacanze natalizie assieme a due amiche, loro coetanee, una residente in provincia di Verona e l’altra di Mantova. Per volere dei familiari dei due ragazzi, tra loro legati da un’amicizia molto profonda, il rito funebre si terrà domani pomeriggio (venerdì), con inizio alle 14.30, ad Arzignano, nella chiesa di San Giovanni Battista, una delle più capienti del comprensorio».

E poi ancora:

«La scelta di celebrare insieme i funerali di Alex e Luca – dichiara don Alessio Graziani, portavoce della diocesi berica – risponde ad una precisa richiesta delle loro famiglie a cui la Chiesa in questo momento di immenso dolore desidera essere vicina con le parole della fede. Di fronte alla morte di due giovani, ogni altro commento ci pare quantomeno inopportuno».

L’amicizia molto profonda di cui si parla in questo articolo è una relazione: amore, fidanzamento, quelle cose che nel Paese dei benpensanti non si riesce nemmeno a scrivere. E così l’amore di Alex e Luca, anche da morti, diventa qualcosa di cui tacere perché «ogni altro commento ci pare quantomeno inopportuno».

Il perbenismo è quella pratica che annichilisce anche le cose belle (e in fondo anche rivoluzionarie, in un Paese bigotto come il nostro) e tinge di grigio anche le storie colorate benché tragiche. Così si livella tutto e si livellano tutti e alla fine anche i mediocri si illudono di fare la loro bella figura.

Intanto buon viaggio, Alex e Luca.

Buon venerdì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/01/05/luca-alex-e-il-perbenismo-anche-da-morti/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui.