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Forse sarebbe il caso di occuparsi delle condizioni di lavoro di Amazon, anche senza #braccialettoelettronico

Per fortuna poi capita di trovare anche pezzi così, come questo de Il Post che affronta il tema del “braccialetto elettronico” di Amazon provando a fare un po’ di chiarezza: stiamo parlando di un brevetto (uno dei tanti) che le grosse aziende spesso depositano per avvantaggiarsi sulle idee della concorrenza.

Questo significa che non c’è il rischio che i lavoratori un giorno siano controllati? No, i lavoratori sono già controllati: ci sono i mezzi già oggi per controllare e essere controllati. Se avete qualche minuto vi consiglio di ascoltare Marco Montemagno:

È colpa del Jobs Act? No. Come spiega bene Giampaolo Coriani:

Non è vero che dopo il #jobsact il controllo è consentito su autonoma e discrezionale iniziativa dell’azienda.
E’ invece vero che è consentito se le apparecchiature servono solo per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale anche se, in concreto, da esse derivi la possibilità di un controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, e se l’installazione sia preceduta da una forma di codeterminazione, un accordo, tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che, ogniqualvolta tale accordo collettivo non venga raggiunto, il datore di lavoro, prima di procedere all’installazione, è tenuto a presentare apposita richiesta di un provvedimento autorizzativo alla Direzione territoriale del lavoro.
In assenza di accordo o dell’alternativo provvedimento di autorizzazione, l’installazione dell’apparecchiatura è illegittima e penalmente sanzionata.
La Cassazione aveva inizialmente considerato sufficiente il consenso scritto dei dipendenti, ora ha mutato orientamento ritenendo che sia indispensabile l’intervento delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, perchè la norma tutela interessi di carattere collettivo e superindividuale.

Il Jobs Act è una pessima legge per molti altri aspetti senza bisogno di braccialetti elettronici.

In compenso le condizioni di lavoro in Amazon sono già gravi oggi, ora (qui, qui, qui, solo per fare qualche esempio). E (anche) Amazon ha un quadro fiscale che forse sarebbe il caso di avere il coraggio di chiarire (basta leggere qui, un articolo a caso)

Non c’è bisogno di agitare spettri per evocare desolanti scenari che già ci sono. Essere seri paga, in campagna elettorale. Davvero.