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Tre obiettivi (chiari, semplici, realizzabili) per la cultura

Li scrive in modo chiaro il manifesto del network europeo Culture Action Europe, insieme a più di 150 altre organizzazioni in tutta Europa, per l’Italia. L’ho convintamente sottoscritto perché è perfettamente coerente con il programma di LeU e perché l’argomento (si sa) mi sta a cuore come dovrebbe stare a cuore a tutti. Eccolo qui:

L’obiettivo è dare piena attuazione alla Costituzione italiana e all’Articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo:
“Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici”.
Anche a questo fine, è indispensabile approvare, all’avvio dei lavori parlamentari, la legge che rende operativa anche nel nostro Paese la Convenzione di Faro, firmata nell’ormai lontano 2013, tassello fondamentale per il rafforzamento del legame tra partecipazione civica e patrimonio culturale.
Le risorse dovranno essere prioritariamente indirizzate a tre macro-obiettivi da realizzarsi anche tramite la creazione di fondi specifici dedicati:
1. FAVORIRE L’ACCESSIBILITÀ ALLE RISORSE CULTURALI MATERIALI, IMMATERIALI E DIGITALI:
a) Accessibilità culturale
– attività di promozione della lettura, della cultura scientifica e di fruizione delle arti performative e visive;
– maggiore spazio alle tematiche e alle pratiche di carattere scientifico, artistico e creativo nei programmi scolastici;
– attività di conoscenza e fruizione del patrimonio culturale locale materiale e immateriale;
– programmi dedicati alla promozione del dialogo interculturale e a favorire la partecipazione culturale di tutti i cittadini;
– interventi per una piena cittadinanza digitale, contro il digital divide.
b) Accessibilità economico-sociale
– interventi atti a rimuovere le barriere economiche per le persone a basso reddito e in condizioni sociali disagiate;
– provvedimenti di fiscalità agevolata per acquisti di materiali, strumenti, prodotti e per la partecipazione ad attività formative culturali;
– inclusione dell’indicatore di partecipazione culturale, prodotto ogni anno dall’Istat con dettaglio regionale, tra le misure del benessere che, dal 2016, entrano nella Legge di bilancio.
c) Accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva
– eliminazione delle barriere di accesso agli spazi e alle risorse culturali;
– promozione dell’accessibilità in autonomia delle persone con disabilità;
– interventi e supporti di mobilità per territori / aree / quartieri a bassa densità di popolazione e / o per persone con difficoltà allo spostamento autonomo.
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2. PROMUOVERE INTERVENTI E FAVORIRE LE CONDIZIONI PER LA CRESCITA DI COMPETENZE, POTENZIALITÀ PROFESSIONALI E OPPORTUNITÀ IMPRENDITORIALI QUALI:
a. istituire un fondo dedicato al sostegno di progetti di impresa culturale, anche in forma di rete, e all’ acquisizione di competenze professionali in specie se innovative da parte degli operatori, delle imprese culturali, degli Enti di Terzo Settore culturali;
b. sostenere le organizzazioni ed enti culturali, anche attraverso interventi di fiscalità di vantaggio, programmi di mobilità e di residenze internazionali, condizioni agevolate a lungo termine per l’utilizzo di spazi pubblici a fini culturali e programmi di sviluppo professionale volti a favorire la crescita della capacità di gestione;
c. inclusione dell’indicatore del tasso di occupazione culturale, prodotto ogni anno dall’Istat con dettaglio regionale, tra le misure del benessere che, dal 2016, entrano nella Legge di bilancio.
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3. GARANTIRE NEI COMUNI FINO AI 10.000 ABITANTI (L’85% DEI COMUNI ITALIANI IN CUI RISIEDONO OLTRE 18 MILIONI DI PERSONE) ALMENO UN “PRESIDIO CULTURALE” APERTO 5 GIORNI LA SETTIMANA PER UN MINIMO DI 25 ORE SETTIMANALI E, CON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLA STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE, LA CONFIGURAZIONE DELLA RETE DEI “PRESIDI CULTURALI” IN TUTTI I COMUNI COINVOLTI.
Questo presidio potrebbe essere finanziato mediante un fondo speciale, gestito anche attraverso forme associative di Comuni in collaborazione con l’ANCI e potrebbe fornire i seguenti servizi:
a. le condizioni base di accesso alle risorse culturali: funzioni di prestito e accesso alla lettura, book crossing, collegamento a banda larga, almeno due terminali riservati all’uso pubblico;
b. punto di informazione turistica per i non residenti;
c. uno spazio adeguato ad ospitare le funzioni di cui sopra, riunioni, co-working, attività di spettacolo, aggregazione e, laddove possibile, eventuali altri servizi pubblici.
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Per realizzare gli interventi indicati, è necessario potenziare gli enti e gli uffici pubblici, a livello centrale e periferico, e favorire forme di partenariato pubblico-privato così come previsto dal Codice dei contratti pubblici, con particolare attenzione alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale diffuso.
CHIEDIAMO AI CANDIDATI DI TUTTE LE FORZE POLITICHE DI ADERIRE AL NOSTRO MANIFESTO E, SE ELETTI, DI SOSTENERE GLI INTERVENTI SOPRAINDICATI IN TUTTE LE SEDI DELL’ATTIVITÀ PARLAMENTARE.
Da parte nostra ci impegniamo a monitorare il conseguimento degli obiettivi e a darne ampia risonanza con tutti gli strumenti a nostra disposizione.

(fonte)