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Caro Macron, non ci servono eroi. Grazie. Noi parliamo di diritti

La scena è degna di un film d’azione ed è normale che circoli virale sulle pagine Facebook: Mamoudou Gassama, 22 anni nato in Mali e illegalmente entrato in Francia dopo una disperata traversata del Niger e  dopo l’inferno della Libia, si è arrampicato sui balconi di un palazzo di Parigi per salvare un bambino di 4 anni, lasciato solo in casa dai genitori, che si teneva al bordo penzolando nel vuoto. Il salvataggio eclatante, il facile paragone con Spiderman e il morboso bisogno di Macron di ripulirsi splendere di fronte all’opinione pubblica hanno fatto il resto: ora Mamoudou è cittadino francese, il capo di Stato francese gli ha addirittura proposto un posto di lavoro nei vigili del fuoco, “gli eroi di ogni giorno”, ha detto Macron. Eroi dappertutto.

Eppure la favola non ha nulla a che vedere né con l’accoglienza, né con i doveri dell’Occidente e nemmeno con la sdolcineria che vorrebbe rivendersi come solidarietà. L’Europa ha il dovere di accogliere i disperati del mondo per quello che non hanno, per quello che non hanno potuto avere e per i talenti che non hanno mai potuto coltivare. Non gli eroi ma i cenci, quelli che alzano le mani sulla battigia dicendo “eccomi, sono qua, non so fare niente, non sono niente” rendono l’Europa quello che avrebbe dovuto esserequello che avrebbe voluto essere. La superiorità dell’Occidente, tutta declamata nei trattati firmati e nelle convenzioni mai rispettate sui diritti degli uomini, si pratica nel momento in cui si tende la mano a qualcuno non perché utile ma proprio perché inutile, reso inutile, da una storia di prevaricazioni e predoni che sono soprattutto europei.

Premiare gli eroi è una farsa. Farsi riempire la pancia da un eroe per caso mentre sulle Alpi l’inverno ha ghiacciato i corpi di illegali come Mamoudou che avrebbero voluto entrare in Francia è una miopia che non ci possiamo permettere. Questi anni potrebbero avere annegato, bruciato o congelato straordinari pittori, ottimi padri di famiglia, talentuosi carrozzieri, geniali matematici, bravi ingegneri, professionalissimi camerieri, onesti operai, fondamentali badanti, lucidissime giornaliste o qualsiasi altra cosa. Non stiamo parlando di persone che hanno dimostrato di non valere (nonostante la gazzarra xenofoba che prova a descriverli tutti delinquenti, smentita dai numeri): parliamo di persone che non hanno l’occasione di sopravvivere.

Non ci servono eroi, grazie.

Buon martedì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/05/29/caro-macron-non-ci-servono-eroi-grazie-noi-parliamo-di-diritti/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.