Vai al contenuto

Di Maio, la segretaria e l’odore dei moralisti smemorati

Posso dirlo? Fa schifo che i conti in tasca a Di Maio, che sarebbe colpevole di avere scelto come stretta collaboratrice al ministero una donna laureata di cui si fida, li faccia il Giornale. Fa schifo che l’opposizione (giusta, doverosa e su alcuni temi direi addirittura umanitaria) a questo governo sia portata avanti da chi, come nel caso del quotidiano berlusconiano, per anni ha portato l’acqua alla frotta di incapaci scherani del berlusconismo, scelti per meriti servili se non addirittura sul limbo della prostituzione, che hanno guadagnato per il solo fatto di essere a disposizione. Che il quotidiano che scrisse di Ruby Rubacuori nipote di Mubarak oggi si erga a difensore del buonsenso è qualcosa che provoca conati di vomito.

Mi rifiuto di credere che i portaborse di vent’anni di berlusconismo, gli uomini senza qualità che hanno avuto come unica virtù quella di difendere l’indifendibile, possano essere l’opposizione a questo governo. Io me li ricordo bene Dell’Utri, Bondi ministro, Sgarbi rivenduto come intellettuale, Scajola e tutti gli altri. Questi erano quelli che non assumevano gli amici: li proclamavano classe dirigente.

Allo stesso modo mi pare che qualcuno nel Partito democratico non abbia ancora capito come gli sgherri di Renzi siano il viatico verso l’autodistruzione. Che quelli del giglio magico (eletti per provenienza geografica e frequentazioni adolescenziali) ci impartiscano oggi la morale della meritocrazia applicata è una barzelletta che non fa ridere nessuno. Sono, del resto, gli stessi sostenitori di Minniti che oggi riescono a reinventarsi oppositori di Salvini senza nemmeno rinnegare le proprie scelte. Se c’è un modo perché questa Lega duri trent’anni ha la loro faccia.

A Di Maio invece vorrei chiedere una cosa, una soltanto, semplice semplice: se per anni ci avete detto che è immorale che i parlamentari guadagnino più di duemila e cinquecento euro al mese (a proposito, quando il decreto per il taglio di legge lasciando perdere la scenetta delle restituzioni?) quanto può essere morale che la segretaria di un ministro guadagni tre volte tanto lo stipendio morale?

Buon giovedì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/07/19/di-maio-la-segretaria-e-lodore-dei-moralisti-smemorati/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.