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Onu, nessuno, centomila

C’è questa favola molto conosciuta di Esopo (ma davvero lo spero che sia conosciuta, almeno Esopo) che racconta di uno scorpione che chiede a una rana di poterle salire sulla schiena per attraversare il fiume. La rana inizialmente rifiuta temendo di essere punta, e quindi uccisa, durante il tragitto. Lo scorpione la tranquillizza dicendo che non sapendo nuotare se l’avesse punta sarebbe morto anche lui, sicuramente annegato, e alla fine la convince. La rana si carica lo scorpione sulla schiena e a metà tragitto quello la punge. Lei prima di morire lo guarda e gli chiede perché quel gesto folle e suicida e lo scorpione risponde: «È la mia natura!». E muoiono entrambi.

La natura degli uomini si mostra quando hanno l’occasione di prendere delle decisioni. Qualcuno dice che si veda soprattutto nei momenti di enorme potenza o profonda disperazione. C’è chi, per natura e per calcolo politico, ha bisogno di sempre nuovi nemici per tenere alta l’adrenalina e per quella sua fottuta paura di scomparire: qualcuno in questo governo continua imperterrito ad attaccare presunti poteri più o meno forti per aspirare al brivido dell’altezza, secondo quel vecchio adagio che insegna che ci sono due tipi di persone: chi cerca di costruire il grattacielo più alto lavorando giorno per giorno a posare i mattoni e chi invece butta giù i grattacieli degli altri.

L’ultimo nemico in ordine di tempo è l’Onu, colpevole di voler monitorare l’incremento di episodi razzisti nel nostro Paese (ma va?): dice il ministro dell’inferno che l’Onu dovrebbe preoccuparsi dei diritti negati negli altri Stati membri. Non risponde nel merito, butta la palla in tribuna, spalma un po’ di benaltrismo (una forma evoluta di e allora il Pd?) e gongola nell’avere un nuovo nemico. Anche oggi ha dato da mangiare alla stampa per non esserne mangiato. Ma arriverà il fiume. Arriverà il momento dell’azione. Agli imprenditori veneti interessa poco di qualche decina di migranti espulsi. Al ministro del fare verrà chiesto di fare. E lì uscirà la sua vera natura.

Intanto da ieri siamo un Paese più sicuro: a Rimini un barbone è stato finalmente beccato con le mani nel sacco. Rovistava nella spazzatura per cibarsi di avanzi ed è stato denunciato. Combattere i poveri fingendo di combattere la povertà del resto, da sempre, è la loro natura.

Buon martedì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/09/11/onu-nessuno-centomila/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.