Vai al contenuto

E le ronde contro la pace fiscale?

Si armino presto i valorosi rondaioli che in questi mesi ci hanno protetto dagli accendini illegalmente venduti in spiaggia e che hanno controllato (senza diritto di controllare) i biglietti sui treni regionali dedicandosi solo ai passeggeri più scuri: se è vero che in questi ultimi mesi si sono dimenticati per distrazione di 49 milioni di euro non obliterati finiti sulla bancarella del partito di cui è segretario il ministro dell’interno ora potranno comunque rifarsi attraversando l’Italia intera, da nord a sud, stando comodi dentro ai confini come piace a loro, controllando i furbetti delle tasse non pagate.

Italianissimi e dalla pelle bianchissima i graziati dal condono (che ora con un moderno fondotinta lessicale si chiamano pacificati) li riconoscete perché sono quelli che fin dai tempi di Berlusconi hanno un’unica scadenza per il pagamento delle tasse segnata sul calendario: votare quello giusto. Aggrappati per anni alla sottana del berlusconismo probabilmente non avrebbero mai potuto immaginare nemmeno nella migliore delle ipotesi che il governo del cambiamento restasse uguale uguale in materia di favoreggiamento fiscale ai furbi.

Le ronde ora le potrebbero istituire contro questi che non solo non stanno pagando il viaggio ma addirittura non l’hanno mai pagato eppure hanno tutto il diritto di rimanere a bordo. Se spendi in modo immorale il tuo reddito di cittadinanza(e il girone dell’inferno è fare acquisti all’Unieuro secondo l’etica di governo) rischi sei anni di galera mentre se non hai ottemperato ai tuoi doveri fiscali da cittadino ora puoi esultare felice.

E fa niente che proprio quelli del Movimento 5 Stelle avessero levato grida di dolore sdegnato in occasione della rottamazione dello scorso governo (che non cancellava il debito ma solo le sanzioni): se sei scaltro sei perdonato, se sei onesto sei un coglione (citando quel Silvio che nell’ombra sicuramente sorride), se sei povero sei clandestino. Cancellare i poveri fingendo di cancellare la povertà e accarezzare gli evasori invocando la pace è un perfetto ritorno ai tempi della destra quando non si travestiva da nuovo senza ideologie.

È lecito, per carità. Basta esserne coscienti. E chissà se ora partiranno le ronde contro questi insopportabili clandestini degli obblighi di cittadinanza oppure preferiranno continuare ad accanirsi sui vù cumprà o sui panini in mensa per i bambini.

Buon martedì.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2018/10/16/e-le-ronde-contro-la-pace-fiscale/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.