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Carnaio: la recensione di Libriattraversolospecchio

Carnaio di Giulio Cavalli è un romanzo devastante, crudo e potentissimo, ambientato in un paesino del Mediterraneo dove il mare consegna cadaveri, tutti dalla pelle scurissima, che vengono da lontano, non importa neanche da dove.
E’ una storia di uomini che non cercano giustizia per gli altri, ma solo sicurezza per loro stessi. È una storia di corpi che divengono fonte di profitto. E’ una storia sulla perdita dell’umanità, e sul nostro presente.
Specchiandomi tra le sue parole ho guardato con dolore alla realtà che stiamo scrivendo e ho ricordato che non c’è nulla di più pericoloso di chi ci vuole indifferenti all’orrore.

Grazie a @giuliocavalli perché in un mondo di persone ormai “impermeabili” alle ingiustizie, lui ha il coraggio di alzare la voce.

#dietroillibro Sotto il coltello e la forbice, alcune citazioni prese dal libro:
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“Chi non si adatta diventa straniero. Chi è straniero diventa un impiccio, anche se un’ora prima era tua moglie, tuo fratello, tua figlia.”
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“Quando se ne va l’umanità, anche il vero diventa un lusso: non è per ignoranza, come potrebbe sembrare, ma per un rimescolamento avvelenato delle priorità.”
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“La barca mi ha insegnato che non è vero che domani andrà meglio, no, domani potrebbe piovere, potrebbe alzarsi il vento di Ponente, i pesci potrebbero decidere di schifare l’esca che si sono sempre mangiati, loro e i loro padri e i loro nonni, potrebbe sbiellarsi il motore, potrebbe incagliarsi la rete e magari ti tocca anche tagliare l’ancora.”
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“Quello che voglio è non diventare come loro, con tutte le mie forze. Mi sforzo di tenere a memoria il giusto e lo sbagliato, il tollerabile e l’intollerabile, la normalità e la ferocia.”
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