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Far West Cadorago

Era il 2014 quando, nella mia insistente curiosità per la mafia travestita di niente nella placida Lombardia, iniziai a parlare di Cadorago.

Sì, lo so, non vi dice niente.

Siamo in provincia di Como. A Cadorago pascola Bartolomeo Iaconis (‘ndranghetista certificato da sentenza di metà degli anni ’90) e soprattutto ci fu il commento solitario e sconsolato dell’attuale responsabile area Polizia Locale Marco Redaelli che raccontò il clima di impunità che si respirava in paese. Se avete tempo e voglia lo trovate nel mio piccolo blog, qui.

Furono in molti a prendersela con me in quel periodo, sempre con i soliti modi: qui si sta tranquilli, vedi la mafia dappertutto, ma figurati, erano le frasi più gentili che mi venivano rivolte. Anche Iaconis si risentì. E vabbè, me ne feci una ragione.

Bene, oggi arriva una notizia (che sembra piccola piccola ma non lo è, in questo periodo di nemici immaginari e di mafie tranquillamente ignorate) che vale la pena leggere:

«Il mandante e l’esecutore materiale. Dieci anni dopo l’omicidio di Franco Mancuso, autotrasportatore di 35 anni freddato con tre colpi di pistola in un bar di Bulgorello, frazione di Cadorago, all’alba di oggi i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due persone accusate di essere i responsabili di quel delitto. Un’esecuzione di ‘ndrangheta, secondo gli inquirenti, che sono certi ora di aver chiuso il cerchio, accertando anche il movente dell’assassinio, una punizione per uno sgarbo fatto dalla vittima a uno degli arrestati. L’operazione delle forze dell’ordine è scattata alle prime ore del mattino. I carabinieri del reparto operativo e del comando provinciale di Como hanno eseguito un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano su richiesta della direzione distrettuale antimafia. I destinatari sono Bartolomeo Iaconis, 60 anni, originario di Giffone, in provincia di Reggio Calabria, già condannato per associazione di tipo mafioso e considerato uno degli esponenti di spicco del Locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco e Luciano Rullo, comasco di 51 anni. Per l’accusa, Iaconis è il mandante del delitto e Rullo l’esecutore materiale. Il killer, come fanno sapere i carabinieri .»

La verità è un bene prezioso, per questo qualcuno vuole risparmiarla, ma prima o poi arriva.

(Grazie a Rossella Pera per la segnalazione)