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A Venezia la mafia non esiste

Compare anche il sindaco di Eraclea (Venezia), Mirco Mestre, tra gli arrestati nel blitz anti-camorra che ha portato oggi a 50 arresti tra Casal di Principe e Venezia. Il sindaco, avvocato, era stato eletto nel maggio 2016, guadagnandosi per una manciata di voti la poltrona di primo cittadino con una lista civica di centrodestra. E non solo: nella notte è stato fermato anche Luciano Donadio, 53 anni. L’uomo è ritenuto un referente del clan dei Casalesi a Venezia, con lui è stato arrestato anche il figlio Adriano Donadio, titolare di una sala scommesse che è stata sottoposta a sequestro. Come scritto in un precedente articolo, tra gli arrestati, a Casale, c’è Saverio Capoluongo, classe 1967.

La Guardia di Finanza e la Polizia, coordinate dalla Dda di Venezia, stanno eseguendo 50 misure cautelari (47 in carcere, 3 ai domiciliari) e 9 provvedimenti di obbligo di dimora e di altro tipo come il divieto si svolgere la professione di avvocato. Sequestrati beni per 10 milioni. Gli arresti sono scattati all’alba tra le 4 e le 5 a Venezia, Casal di Principe, in provincia di Caserta, e in altre località del veneziano. I destinatari del provvedimento sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso e altri gravi reati. In corso di esecuzione sequestri preventivi per beni e valori pari a 10 milioni di euro. L’operazione, denominata “At Last”, vede la partecipazione di oltre 300 uomini anche del Servizio centrale investigazione criminalita’ organizzata della Guardia di finanza di Roma e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. I dettagli saranno illustrati dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, e dal procuratore distrettuale di Venezia, Bruno Cherchi, in un incontro con la stampa alle ore 11,30 nei locali del tribunale di Venezia.

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