Se c’è uno scrittore che più di tutti è spaventosamente contemporaneo nella narrazione della Resistenza (contemporaneo perché risponde anche ai fascisti di oggi, lo so, sembra incredibile) è Italo Calvino. Per questo i fascisti temono i libri come l’aglio. Perchè basta leggerli per ritrovarci dentro già tutto.
Ad esempio i nuovi sovranisti dicono che i partigiani avessero uno sguardo bieco e corto? Ecco la risposta di Calvino:
“I sogni dei partigiani sono rari e corti, sogni nati dalle notti di fame, legati alla storia del cibo sempre poco e da dividere in tanti: sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto. I cani randagi devono fare sogni simili, d’ossa rosicchiate e nascoste sottoterra. Solo quando lo stomaco è pieno, il fuoco è acceso, e non s’è camminato troppo durante il giorno, ci si può permettere di sognare una donna nuda e ci si sveglia al mattino sgombri e spumanti, con una letizia come d’ancore salpate”.
Sui silenzi sui partigiani? Ecco qui:
“Certe cose sulla vita partigiana nessuno le ha mai dette, nessuno ha mai scritto un racconto che sia anche la storia del sangue nelle vene, delle sostanze nell’organismo”.
Sul fatto che non si dovrebbe fare di tutti i fascisti un fascio? Ecco qui:
“Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, chè di queste non ce ne sono”.
Sul fatto che ci fossero pessimi partigiani? Ecco qui:
“D’accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po’ storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un’elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere!”.
Sarebbe bastato leggere Calvino.
Buon giovedì.
L’articolo Calvino e il 25 aprile proviene da Left.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/04/25/calvino-e-il-25-aprile/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.