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Sul mio voto a Europa Verde

Sono molto soddisfatto di avere votato Civati, Druetti, Rinaldi nella lista di Europa Verde. Sono molto soddisfatto di avere contribuito a portare la lista dei Verdi a risultati insperati e inimmaginabili fino a qualche settimana fa, quando tutti davano la lista allo 0,5% e mentre qualcuno a sinistra aveva più spazio e visibilità eppure ha pagato lo scotto di una linea di comando piuttosto già vista.

Sento qualcuno parlare di unità della sinistra. Sì, è vero, la vorremmo tutti, ma per mia sfortuna ho seguito la s-composizione del fronte progressista in queste ultime europee e in politica tocca fare ciò che è possibile che non coincide sempre con ciò che si desidera. Ricordo anche l’estremo tentativo di Beatrice Brignone di fare una lista tutta femminile che tenesse dentro tutti. Fallito anche quello.

Se si tratta di costruire una classe dirigente decente allora si dovrà passare da scopone (che poi scopone non sono) e lavoro, tanto lavoro. Ricordo i Verdi prodiani arrivati allo 0,6, per dire.

E non giudico il risultato solo dal prendere o no un europarlamentare. Mi spiace. Ma da quello che si intravede.

Poi, per il resto, ognuno è libero di manifestare il proprio pensiero. È la politica, bellezza.