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Campagna di Russia

Non so se avete avuto modo di ascoltare l’audio in cui Gianluca Savoini, ex portavoce di Salvini, presidente dell’associazione indipendente Lombardia-Russia e cane da guardia del ministro dell’Interno ripete in inglese piuttosto stentato: «Vogliamo cambiare l’Europa. La nuova Europa deve essere molto più vicina alla Russia» per convincere gli uomini di Putin a finanziare la Lega e il capitano.

Al di là dell’incazzatura di Salvini che annuncia querela (lui, quello che irride gli altri quando lo querelano, con il suo solito doppiopesismo per cui è di buonsenso solo ciò che pensa lui) in quel dialogo esce tutta la truffa (e la fuffa) di un sovranismo che è di fatto la cessione dell’Italia al miglior offerente. Questi in cambio di qualche voto sono capaci di dire qualsiasi cosa e in cambio di soldi sono capaci di promesse indicibili.

È mostruosa anche l’architettura con cui questi soldi sarebbero dovuti arrivare: un accordo petrolifero, con l’obiettivo di spingere l’Europa su una linea nazionalista, più in linea con la Federazione Russa. BuzzFeed News non è riuscito a identificare i tre russi ma per due volte si sente che avrebbero dovuto fornire i dettagli al vice primo ministro Dmitry Kozak, spiegando di sperare di ottenere la «luce verde» da «Mr. Pligin» la settimana seguente. Vladimir Pligin è definito come “membro potente” di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. In quelle ore anche Salvini era a Mosca.

In un Paese normale un audio del genere provocherebbe un terremoto (immaginate i grillini se fossero all’opposizione) mentre vedrete che qui da noi passerà liscio come l’olio. Il problema non è solo Salvini, no. Il problema è che questo Paese (in tanti pezzi della sua classe dirigente e dell’informazione) è educato a prostituirsi al potente di turno. E così mentre si parla di invasione di africani sotto la brace si può continuamente coltivare le proprie relazioni, tagliare i fondi e così via.

In un Paese normale nessuno si accontenterebbe di ascoltare come risposta a un’audio del genere «sono solo blablabla» come ha detto ieri Salvini. Chissà come finisce, la campagna di Russia.

Buon giovedì.

L’articolo Campagna di Russia proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/07/11/campagna-di-russia/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.