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Ora fatti, senza parole

Passa l’accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico sulla piattaforma Rousseau: il 79% dei votanti ha detto sì, su 73mila persone. C’è stato un grande can can sull’uso della tecnologia nella democrazia e sulla sicurezza del voto. C’è da dire che la demonizzazione del voto elettronico però è di per sé una manfrina piuttosto conservatrice. Se c’è un problema nella piattaforma (ma soprattutto nel Movimento) è l’ingerenza di una società privata e di un imprenditore: questo è il conflitto di interessi. Ma sentire i leghisti (tutti al guinzaglio di Salvini) o i berlusconiani (al soldo di Berlusconi) dare lezioni di libertà fa piuttosto ridere.

Quindi il governo Conte bis è pronto a partire e per chiunque abbia avuto i conati per il salvinismo che ci ha inondato negli ultimi tempi può essere una buona opportunità. Ieri parlando con un senatore del Movimento 5 Stelle, Emanuele Dessì, si diceva degli ideali socialisti e progressisti che erano un po’ i punti cardine del Movimento alla sua nascita: possiamo credere che siano stati divorati da Salvini negli ultimi mesi solo se assistiamo a una netta inversione di marcia.

Nei 26 punti di governo (che sono più una lista di buoni propositi) ce n’è uno che salta all’occhio:

«Occorre promuovere una più efficace protezione dei diritti della persona e rimuovere tutte le forme di diseguaglianze (sociali, territoriali, di genere), che impediscono il pieno sviluppo della persona e il suo partecipe coinvolgimento nella vita politica, sociale, economica e culturale del Paese. Occorre intervenire con più efficaci misure di sostegno alle famiglie con persone con disabilità e alle famiglie numerose».

Ora, al di là del fatto che il verbo occorre fa piuttosto sorridere visto che devono farlo loro e dovrebbero anche dirci come, sarebbe interessante capire come si intendono i diritti dopo l’usura a cui sono stati sottoposti negli ultimi mesi. La discontinuità, se discontinuità deve essere, si vede tutta lì.

A proposito: non ci hanno ancora detto dove trovano i soldi per evitare l’aumento dell’Iva.

Insomma: fatti, basta parole.

Buon mercoledì. E buona fortuna a noi.

L’articolo Ora fatti, senza parole proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/09/04/ora-fatti-senza-parole/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.