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Il pietismo come clava

Il politicamente corretto che vorrebbe (giustamente) contrapporsi alla marmaglia di cattivisti che popolano questa nostra contemporaneità questa volta è inciampato su se stesso, meritandosi una piccata risposta direttamente dalla persona in causa, il direttore d’orchestra Ezio Bosso.

È notizia di qualche giorno fa (ma era una notizia davvero o forse era una giusta notizia per un giorno in cui nessuno sapeva cosa scrivere?) che il musicista si sarebbe “ritirato” dalle scene a causa della malattia degenerativa che lo affligge. I titoloni sparati a piena pagine erano tutti lacrimevoli addii a un pianista che pianista non è mai stato (Ezio Bosso è un direttore d’orchestra e un ottimo compositore che come tutti i direttori d’orchestra e compositori suona anche il pianoforte) tanto per spingere un po’ sul pietismo che consente di avere qualche clic in più.

La risposta migliore è di Ezio Bosso:

«Comunicazione di servizio. Chiariamoci bene: SONO MOLTO FELICE PERCHÉ FACCIO IL MIO MESTIERE DI DIRETTORE

Ieri abbiamo parlato di tante cose belle all’incontro (alla Fiera del Levante di Bari, ndr), di etica, società, bellezza e soprattutto di musica. E facciamo cose ancor più belle con le orchestre. Quelle che sogno e ho sognato tutta la vita

Purtroppo è stato dato inutile risalto in maniera sciacalla come sempre al pregiudizio su di me. E questo si che fa male.

Ho solo risposto (come dovreste aver notato) che non faccio più concerti da solo al pianoforte perché lo farei peggio che mai e già prima ero scarso cosa che avevo già annunciato 2 anni fa. MA CONTINUO A FARE MUSICA E MEGLIO DI PRIMA! NON MI SONO RITIRATO.

Sono felice di ciò che faccio tantissimo! Ma mi addolora quando si insiste col pianoforte perché non so dire di no, faccio molta fatica e non ho abbastanza qualità. Ma soprattutto perché non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto.

E mi addolora che per quanto combatta contro le strumentalizzazioni, si scade sempre in quel pietismo sensazionalistico e queste cose si che mi farebbero ritirare davvero…»

In fondo ha ragione lui: le persone peggiori sono quelle che usano il pietismo per nascondere la forza di qualcuno e sbattere in prima pagina le sue debolezze come se fossero l’unica matrice del suo stare al mondo. Peggio dei cattivi ci sono i finti buoni che infilano il coltello con la faccia dolce e impietosita e come quegli altri sono capaci solo di raccontare una persona attraverso gli unici particolari che ne colgono. Perché sono ineducati alla complessità, anche loro.

Buon mercoledì.

L’articolo Il pietismo come clava proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/09/18/il-pietismo-come-clava/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.