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Si muore, di tatticismi

«Voglio che vi guardiate intorno, e che troviate qualcuno che non conoscete. Magari qualcuno che non vi somiglia molto. Magari qualcuno di una religione diversa dalla vostra. Magari qualcuno che viene da un paese diverso. La domanda che vi faccio è: siete pronti a battervi per quella persona, che neanche conoscete, come vi battereste per voi stessi? Perché se siete pronti a farlo, se siete pronti ad amare, se siete pronti a battervi per un governo giusto, compassionevole, umano, se siete pronti a battervi contro il desiderio di Trump di dividerci, se siete pronti a battervi contro l’avidità e la corruzione delle élite economiche, se voi e milioni di altri siete pronti a farlo, non ho alcun dubbio che non solo vinceremo queste elezioni, ma che insieme cambieremo questo paese. Grazie a tutti!»: sono le parole di Bernie Sanders qualche giorno fa a Brooklyn, ne ha scritto Pippo Civati, e leggendole si coglie una differenza abissale con il dibattito politico qui da noi.

Ci ho pensato a lungo e sostanzialmente si potrebbe dire che la dichiarazione di Sanders, che uno sia d’accordo o meno, ha il coraggio di non travestirsi di tatticismo come non capita mai di leggerne da noi: dichiarare chiaramente da che parte stare, senza la fissazione di voler pescare un po’ a destra e un po’ a sinistra, senza la vigliaccheria di non scendere nelle cose maledettamente umane è il primo atto di lealtà per chiunque, mica solo i politici, abbia l’opportunità di parlare a una schiera di persone.

Anche perché il punto sostanziale è proprio qui: c’è un pezzo di Paese che si dichiara non disposto a aiutare (e non si tratta solo di immigrati, si tratta degli ultimi in generale che oggi sono in maggioranza immigrati ma ieri erano i terroni e domani potrebbero essere chiunque altro sfortunato per censo, per nascita o per professione) e c’è un pezzo di Paese che invece decide di volgere lo sguardo su chi ha bisogno. Semplice, lineare. Non è semplice e non è lineare la composizione di quelli che invece chiedono voti e non si capisce da che parte stiano. Si muore, di tatticismi.

Buon martedì.

 

L’articolo Si muore, di tatticismi proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/10/22/si-muore-di-tatticismi/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.