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In difesa di Rita Pavone

Non amo Rita Pavone, credo di essere fuori dalla generazione che l’ha apprezzata musicalmente e soprattutto non amo le sue idee politiche, le stesse con cui attacca Greta Thunberg definendola “un personaggio da film horror” (con la solita superficialità di chi attacca la persona perché non sa affrontare le sue idee) e le stesse parole con cui si dichiara fieramente sovranista in difesa dell’Italia mentre risiede in Svizzera. Ogni tanto si è lasciata andare anche a un po’ di stupido complottismo: si domandava come mai non ci fossero vu’ cumpra’ sulla Rambla di Barcellona nel giorno dell’attentato. Insomma, non mi piace.

Mi viene però molto difficile pensare che non meriti (lei che fortunatamente fa la cantante e non l’opinionista politica) di andare a Sanremo chi come lei ha inciso dischi in sette lingue diverse per il suo successo nel mondo e chi è tra le otto cantanti italiane che sono riuscite a entrare in classifica in Gran Bretagna. La scelta della direzione artistica di Sanremo (che piaccia o meno) è una scelta del tutto legittima. E poi, dai, non è che Sanremo sia proprio un monumento alla modernità. No?

Non penso che il mondo debba essere popolato solo da persone che piacciano a me poiché non credo di essere il giudice supremo del gusto del mondo. Esprimo le mie opinioni, combatto quelle che trovo sbagliate e rivendico il diritto di disprezzare certi comportamenti ma mi pare davvero un po’ troppo credermi direttore del prossimo Festival di Sanremo. È vero che qui tutti si credono ministri, eh, ma questo è davvero troppo.

Credo anche che tirare fuori Rita Pavone per difendere Rula Jebreal (che merita di essere difesa) sia un giochetto sciocco, il solito trucco di confondere questioni diverse su piani diversi.

Anzi, se devo dirla tutta mi fa anche parecchio sorridere che i passati lottizzatori della Rai ora si lamentino della lottizzazione degli altri. Mi pare molto incauto, ecco. Così mi pare molto di cattivo gusto comporre meme in cui la Jebreal è bellissima e Rita Pavone è colta nella sua posa peggiore, con il tentativo malnascosto di farne un paragone fisico, come faceva Emilio Fede per sputtanare gli avversari politici.

Poi, tra l’altro, mi sembra che ci siano molte cose più importanti per cui spendere energie.

E invece ci sono cascato anch’io, in fondo.

Buon mercoledì.

 

L’articolo In difesa di Rita Pavone proviene da Left.

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2020/01/08/in-difesa-di-rita-pavone/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.