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Niente, scherzavano

C’è qualcosa di inebriante nelle elezioni regionali che vengono ribaltate sul piano politico nazionale per accreditare eventuali crisi e ribaltoni: se non vanno come dovevano andare nei progetti di qualcuno diventano subito un “l’importante è partecipare”, “ce la siamo giocata” e altre amene sciocchezze del genere.

Salvini aveva promesso di liberare l’Emilia Romagna e poi prendersi l’Italia e invece l’Emilia Romagna si è liberata di lui e l’Italia continua ad avere un governo come sancito dalle elezioni che riguardavano il Parlamento perché no, non è sempre tutto campagna elettorale e no, non è obbligatorio votare ogni volta che qualcuno recrimina facendo casino. Però alcune osservazioni vale la pena farle.

Il Partito democratico risorge proprio nel momento in cui si era dichiarato morto. Con poco tempismo Zingaretti aveva annunciato il fallimento del progetto Pd e per tutta la sera ieri ha detto “viva il Pd!”. Forse, semplicemente, fare campagna elettorale sui contenuti senza preoccuparsi dei fuoriusciti rende tutto molto più interessante e forse qualcuno dalle parti del Nazareno può cominciare a rendersi conto che le questioni ombelicali (e i fuoriusciti con percentuali ombelicali) interessano poco e a pochi. Ora si potrebbe anche fare qualcosa al contrario rispetto a Salvini anche nelle politiche, i decreti Sicurezza, ad esempio, che dite?

Il Movimento 5 stelle (quelli che puntavano al 51%, ve lo ricordate?) affondano e forse sarebbe il caso che si occupino degli elettori oltre che dei quadri dirigenti. Di Maio ha abbandonato la nave prima dello schianto (tempismo perfetto) ma si ritrova anche lui l’acqua in cabina. Ora l’errore che può fare è quello di illudersi di pesare anche nel Paese reale per i parlamentari che si ritrova (e che diminuiscono in continuazione): lo faranno, sicuro.

Salvini l’ha messa sul personale, Bene, bravo, bis. E ieri si è riscoperto moderato. Bene, bravo, bis. Ora ci dirà che ce l’hanno tutti con lui, vedrete. Intanto il centrodestra che non vede l’ora di ammazzare Berlusconi deve fare i conti con Berlusconi che stravince in Calabria.

Poi c’è un dato generale: chi perde dice che ha alzato i toni ma stava scherzando, chi vince dice che ha vinto dappertutto e invece non è vero. Chissà però se ora accada tutto quello che non accadeva perché bisognava aspettare le elezioni regionali in Emilia Romagna. Siamo qui.

Buon lunedì.

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Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.