Vai al contenuto

Giulio Cavalli

Per brevità chiamato artista
  • Home
  • Appuntamenti
  • Chi sono
  • Contatti
  • I miei libri
  • I miei spettacoli teatrali
  • Blog
    • (Arte)
    • (Politica)
  • Iscrizione newsletter
  • I miei podcast
  • Il mio canale Youtube

Giulio Cavalli

Per brevità chiamato artista
  • Home
  • Appuntamenti
  • Chi sono
  • Contatti
  • I miei libri
  • I miei spettacoli teatrali
  • Blog
    • (Arte)
    • (Politica)
  • Iscrizione newsletter
  • I miei podcast
  • Il mio canale Youtube

Fanno baccano e la chiamano politica

  • di Giulio Cavalli
  • 3 Giugno 202012 Giugno 2020

Bastava vedere le facce di quelli di Forza Italia: il corteo di ieri per il 2 giugno organizzato dal centrodestra e cavalcato dalla solita destra fascista (e ora anche arancione) che si imbuca dappertutto è stato il gran baccano che ci si aspettava, tutto grida e poca politica, condito da un ripetuto «Conte, Conte, vaffanculo» che è risuonato per tutta la giornata. Del resto sfanculare gli avversari come modalità politica dalle nostre parti funziona, almeno all’inizio.

Ovviamente niente mascherine, non sia mai. Questi che si fiondano contro il governo alla fine vorrebbero anche accontentare coloro che vivono di complotti facili per avere qualcuno da odiare e quindi era inevitabile che il non indossare la mascherine divenisse chissà che forte gesto di ribellione.

Poi ci sono i selfie. Tanti, tantissimi selfie con Salvini e Giorgia Meloni: la politica dell’avanspettacolo che ha bisogno dell’immagine da condividere su Facebook. Fotografarsi con il caro leader belli abbracciati e violando le regole di sicurezza li fa sentire tutti Don Chisciotte che vanno alla conquista della Mancia.

“Questo non è il mio centrodestra”, ripetono gli elettori di Forza Italia. Tajani è più che perplesso. Ora provate a fare un riepilogo della giornata: violazione delle norme di sicurezza, assembramenti, vaffanculo e selfie. Lo spessore di certa destra italiana è tutto qui, tutto così, proprio nel giorno in cui Mattarella dalla martoriata Codogno invoca responsabilità istituzionale.

Fanno baccano e la chiamano politica. Non si registra una proposta che sia una: la distruzione dell’avversario (e la creazione di un nemico immaginario quando serve) è la pratica social e anche sociale, in piazza.

Fanno baccano e la chiamano politica. Finché funziona. Finché qualcuno non si fa male. I venti americani ci dicono che è un gioco pericoloso e non solo per la democrazia: ci muoiono le persone a soffiare sempre e solo sulla propaganda.

Buon mercoledì.

Commenti

commenti

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Tag:2 giugnoalmenoAmericaancheariarticoloatoavereavversariobastabellibilebisognoBlogbracciabuonbuongiornocavacentrocentrodestrachiamachiamanocolorocommenticontecontrocortecorteocreaculocureddalladalledelladelleDemocraziaDestradiadiconodividereebookelettoelettorienifaccefacebookfacilifannofarsifascifascistaforteforzaforza italiafotofotografafunzionagestogiocogiorgigiorgiagiorgia melonigiornatagiornogiugnogovernogridaimiimmaginaindossaindossareiniziinvocaioIORisistruzioneitaliaitalianalazioLeaderleftleggeleggerelettolettorimanciamascherinemattamattarellamelonimentemodamuoiononarnatonientenizzanonormenostreododiareolaONGorganiossapericolosopersopersonepiazzapilpoliticPoliticapostpotetepraticapropagandapropostapropriproprioprovaprovatequalchequalcunoquandoquellquelliquestquestiquestoquindiregistraregoleresponsabiliresponsabilitàrestoribelliriepilogorioritardoSalviniselselfiesembrasempresentireservesiSicurezzasocialSocialesognospessospettacolostatostavasullasuonatantitartavtirtuttatuttetuttituttouevannovedereviaviolavitavivonovorrebbevorrebbero

Rispondi Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

prova Principalmente scrivo. Ascolto storie, le cerco in giro, mi ci perdo lasciando briciole per riuscire comunque a ritornare a casa. Le scrivo lunghe quando scendo nelle stanze più interrate e diventano libri. Le scrivo allenando il muscolo della curiosità e diventano editoriali e articoli. E poi le racconto, sui palchi, con il mestiere del teatro che è il mestiere più bello del mondo. E non sopporto gli indifferenti, mai, per niente.

Menu

  • Home
  • Appuntamenti
  • Chi sono
  • Contatti
  • I miei libri
  • I miei spettacoli teatrali
  • Blog
    • (Arte)
    • (Politica)
  • Iscrizione newsletter
  • I miei podcast
  • Il mio canale Youtube

I miei social

Abbonati agli RSS
Facebook
Facebook
fb-share-icon
Twitter
Visit Us
Follow Me
YouTube
YouTube
LinkedIn
INSTAGRAM
Medium
Abbonati al nostro canale Telegram
SOCIALICON

Cerca nel sito

Articoli consigliati

Tweet di @giuliocavalli

Archivio

Il mio ultimo libro: Disperanza

Il nuovo spettacolo: A CASA LORO

Le mie stories

Neve | Powered by WordPress

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.