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Profilazione Razziale: L’ipocrisia Sventola Bandiera Italiana

La morte di George Floyd negli USA e le successive manifestazioni in tutto il Paese corrono lo stesso rischio di tutte le notizie che arrivano da oltre oceano: o si rimane basiti, addolorati ma fondamentalmente assolti da una distanza che viene percepita anche come lontananza dal problema, oppure ci si sforza con tutte le migliori intelligenze a riportare quel fatto qui da noi, a vederne i contorni che quello stesso fenomeno assume in Italia e si riesce quindi a empatizzare con il dolore, ma soprattutto a sentirsi parte attiva della soluzione del problema. La prima ipotesi (il piangi e assolviti) è quella più in voga e che giornalisticamente funziona: la violenza dei poliziotti o dei manifestanti è roba golosa per chi cerca click, like e lettori, non comporta fastidiosi obblighi di empatia e rimane un safari nei problemi degli altri. La seconda ipotesi, invece, ha meno goloso coinvolgimento visivo e parte dai numeri per finire alla domanda che conta: “e da noi?”. Ne ho scritto per Ultima Voce provando a ragionare lungo. Trovate tutto qui:

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