Avrebbe dovuto rispondere al meglio all’impellente necessità di reperire tutto ciò che serviva per rispondere prontamente alla pandemia: ma Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia, ha inanellato una serie di errori. Dalle mascherine pannolino pagate oltre 8 milioni e che per gran parte giacciono inutilizzate in un magazzino, ai vaccini antinfluenzali acquistati a un prezzo fino a cinque volte il valore di mercato. Nel mezzo anche il cosiddetto “caso camici”, oggetto di un’inchiesta della magistratura.
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