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Salvini finge di non essere al Governo: sbraita contro Lamorgese senza proporre nessuna soluzione

Matteo Salvini si è incagliato. Come un giradischi rotto che insiste ossessivo a suonare la solita canzone da mesi ripete sempre le stesse cose, cambia solo qualche aggettivo e l’immagine a corredo dei suoi post, non riesce a trovare un guizzo, non trova un nuovo concetto, nemmeno mezzo straccio di slogan, niente di niente.

E così dopo avere fotografato la sua bilancia per dirci che è ingrassato di tre chili durante la sua permanenza in Calabria e quindi si metterà a dieta (sempre sull’onda dei politici che avrebbero voluto essere influencer e che ci informano delle loro attività intestinali ) oggi prova a fare un po’ di rumore con un tweet che è la sindone del suo essersi arenato: “Rave party con morti e feriti che durano giorni – scrive Salvini – orde di baby gang che terrorizzano da tempo la riviera romagnola e non solo, dopo navi francesi e tedesche, oggi una nave con bandiera norvegese lascerà 322 immigrati in Italia. Lamorgese, dove sei?”. 

Vale la pena spulciarlo: l’ex ministro dell’Interno mette insieme una questione di ordine pubblico (il rave), una questione culturale che ha a che fare con l’infanzia e l’educazione (le presunte “baby gang”) e una questione umanitaria (i salvataggi nel Mediterraneo) tutti sotto l’ombrello della “sicurezza” dimostrando ancora una volta di non avere nessuna contezza politica (oltre che empatia, ma quella rientra nel suo personaggio di “cattivissimo me” che ormai non fa più nemmeno sorridere i bambini) dei temi di cui vorrebbe trattare.

La sua retorica ormai è stantia, zoppicante, prevedibile e la sua propaganda sembra non volere tenere conto della contemporaneità rendendolo terribilmente sgraziato.

Solo che Salvini continua a fingere di dimenticare che questa volta al governo c’è seduto anche lui, lui e tutta la sua truppa di salviniani che si stanno ottenendo nell’entusiasmo e sembra funzionare poco o niente la narrazione della Lega al governo per “pungolare” Draghi: il sottosegretario della ministra Lamorgese, solo per fare un esempio, è il leghista Molteni e perfino gli elettori salviniani si chiedono perché il Capitano non chiami il suo compagni di partito piuttosto che sputare qualche tweet.

La profezia di Giorgia Meloni si avvera ogni giorno di più: Salvini all’angolo che si consuma mentre lei con le mani libere che cresce nei sondaggi. Resta da capire quanto questa sia una buona notizia per il Paese poiché i due sembrano sovrapponibili nelle idee, differenti solo per i contesti che si trovano ad affrontare. E forse ci stiamo occupando del Salvini sbagliato.

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