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Trecentotrentamila

In 70 anni sono state 216mila le vittime di pedofilia nella Chiesa francese, secondo un nuovo rapporto voluto dai vescovi. E la cifra sale se si contano gli “aggressori laici”, come sagrestani, insegnanti, educatori che lavorano nelle istituzioni della chiesa cattolica. Le vittime sarebbero state nell’80% dei casi maschi

Nel giornalismo che è sempre così affezionato alle notizie pesate al chilo, con il numero delle vittime che segna lo spessore dell’indignazione, c’è da scommetterci che invece passerà piuttosto inosservata la novità che arriva dalla Francia con il rapporto della Ciase (Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa) incaricata dalla Conferenza episcopale e quindi dai vescovi di Francia che indica il numero di bambini abusati: dal 1950 a oggi sarebbero state 216mila le vittime di pedofilia nella Chiesa francese e tra 2.900 e 3.200 i preti e i religiosi cattolici colpevoli di violenze sessuali ai danni di minori. Il Presidente della Commissione indipendente Jean-Marc Sauvé ha dichiarato in occasione della diffusione del rapporto che da parte della chiesa «fino all’inizio degli anni 2000 un’indifferenza profonda ed anche crudele» sarebbe stata manifestata «nei confronti delle vittime».

C’è dentro tutto, ci sono le vittime addirittura colpevolizzate («si ritiene abbiano un po’ contribuito a quello che è loro accaduto», si legge nel rapporto) oltre al solito tentativo di insabbiare tutto. Il numero delle vittime sale a «330.000 se vi si aggiungono gli aggressori laici (ovvero sagrestani, insegnanti nelle scuole cattoliche, responsabili di movimenti giovanili, ndr) che lavorano nelle istituzioni della chiesa cattolica», ha aggiunto Sauvé, alto dirigente francese già membro del Consiglio di Stato e della Corte di giustizia Ue, illustrando ai giornalisti le conclusioni della commissione da lui presieduta. Le vittime sarebbero state nell’80% dei casi maschi.

La cifra è stata ottenuta con una stima statistica comprendente un margine di circa 50mila persone e delle informazioni contenute negli archivi. «Voglio esprimere la nostra gratitudine alle vittime che si sono rese disponibili a collaborare con la nostra commissione – ha aggiunto Sauvé – senza le quali non avremmo potuto fare nulla. Pensiamo anche a coloro che non hanno potuto incontrarci. Sono senza dubbio quelle che soffrono di più, ed è con loro che voglio terminare».

Ma c’è un punto sostanziale della conferenza stampa: il reato è stato definito “sistemico” e allora ci si chiede quando si potrà scrivere e parlare di un “sistema criminoso” che ha bisogno di una sistematica risoluzione. E a proposito di chi dice che accade nella Chiesa ciò che accade ovunque vale la pena sottolineare che secondo il rapporto i minori rischiano nel mondo religioso due volte in più di essere vittime di abusi rispetto ad altri ambiti. Due terzi dei presunti pedofili sarebbero stati appartenenti al clero.

Trecentocinquantamila vittime solo in Francia solo in 70 anni sono un numero enorme se applicato a tutto il mondo. Sono qualcosa che non può essere definito un “errore” e soprattutto è qualcosa che non può essere mondato con una penitenza e quattro ave maria. Non serve perdono, serve una sistemica (appunto) soluzione.

Buon mercoledì.

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SOMMARIO

Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.