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Natale tra giochi e filo spinato, il tragico contrasto dei bimbi migranti

Sull’isola greca di Samos è stato inaugurato un nuovo centro di accoglienza per i migranti finanziato dall’Unione Europea. Andrea Costa, presidente e coordinatore di Baobab Experience, appena ha ricevuto una foto dell’area giochi all’interno del nuovo centro, con scivoli e fino spinato, non è riuscito a trattenersi: «Buon Natale! (pagheremo caro, pagheremo tutto)», ha scritto sul suo profilo Facebook. «La foto me l’ha mandata un’attivista stamattina- spiega Costa a Il Riformista – In questo periodo della polemica sulla fake news del Natale abolito faceva contrasto perché questo campo si inaugura proprio sotto Natale con un parco giochi per bambini e con una recinzione che ricorda un periodo buio della nostra vita».

Costa chiarisce che non farebbe «mai paragoni con Shoah. Lo fanno i no vax e la roba mi fa orrore» ma aggiunge che «immaginare bambini siriani afghani e iracheni rinchiusi lì mi fa dire “questa scena io l’ho già vista”. Avrebbero potuto mettere un muretto colorato con disegni, un cancello di legno (visto che purtroppo il campo deve essere chiuso) ma non può essere nel 2021 che l’Ue finanzi una roba del genere mentre ci stiamo commuovendo per i bambini in Bielorussia al di là del filo spinato o alla frontiera bosniaco-croata, per i bambini morti nel Mediterraneo oppure per i minori respinti alla frontiera di Ventimiglia. C’è qualcosa di forte che stride con tutto questo clamore che c’è stato con il Natale: la notizia vera è proprio questa fotografia». Del resto il presidente di Baobab ritene che «il Natale è accoglienza, grotta, i Re Magi e tutto quel mondo variegato presente nello spirito natalizio. Quel campo è a Samos ma può essere il campo di Lipa, può essere ovunque. Oltre al discorso di aprire le frontiere e salvare la gente in mare esistono anche le leggi in difesa dei diritti dei bambini. Quei minori rimarranno lì per mesi, forse per anni».

Del resto questi sono i giorni in cui il Natale comincia ad essere sventolato proprio da certi sovranisti e xenofobi mostrando tutta l’ipocrisia del Natale che riesce a disinteressarsi dei diritti dei migranti: «Questo è il vero tema – racconta Costa – e ti dimostra quanto sia finta questa discussione intorno ai valori e al presepe. Volendo scavare, e lo dico da ateo felice di festeggiare il Natale, si dimostra come queste battaglie siano assolutamente finte. Mai in nessuna parola di queste persone c’è la difesa dei veri valori. Ti rendi conto di come sia una roba usata esclusivamente per voler far passare un altro messaggio: non si difende il Natale, si difendono, lo dice il Papa stesso, i privilegi e si colpiscono i diritti umani, i diritti dell’uomo, delle donne e dei bambini».

Il tema è sempre lo stesso. Secondo Costa «l’Europa politica non è all’altezza. Fortunatamente c’è un’Ue che è quella degli attivisti, dei solidali, dei volontari. Ci sono persone in questa parte fortunata del mondo che capiscono il dramma perché magari tra 100 anni saremo noi a cercare rifugio da un’altra parte». E forse capiremo la lezione.

L’articolo Natale tra giochi e filo spinato, il tragico contrasto dei bimbi migranti proviene da Il Riformista.

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