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Dove sono i garantisti per i ragazzi in cella dopo aver manifestato?

La vicenda la sta seguendo da giorni Selvaggia Lucarelli per Domani:

«Negli ultimi dieci giorni, – scrive Lucarelli – decine di ragazzi in tutta Italia hanno subito perquisizioni e perfino arresti. I fatti contestati sono diversi, apparentemente neppure tutti in correlazione tra loro, se la correlazione non si chiamasse dissenso. A Roma, dove la manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro era stata tra le più pacifiche, diversi ragazzi sono stati perquisiti e denunciati per reati bizzarri che vanno dal travisamento all’istigazione su minore. A Milano sono stati denunciati e perquisiti ragazzi per i fatti già descritti (compreso mio figlio) ma anche tre attivisti di Fridays for future, rei di aver scritto con una bomboletta “Il gas fossile uccide” e “Basta affari con i dittatori” il 19 marzo fuori dalla sede di Centrex, una controllata dell’azienda russa Gazprom. Insomma, da una parte inviamo armi all’Ucraina, dall’altra trattiamo come delinquenti ragazzi che chiedono di smettere di fare affari con la Russia e di inquinare il pianeta. Ragazzi a cui, durante le perquisizioni, è stato chiesto di spogliarsi e fare flessioni, per umiliarli. E poi c’è Torino, dove la situazione è più complicata, perché sono state perquisite le case di numerosi studenti (anche di una ragazza che, per le manganellate, era stata ricoverata in ospedale), è ai domiciliari una neo-diciottenne che aveva parlato al megafono, ci sono tre neo-maggiorenni incensurati in carcere da una settimana accusati di aver colpito degli agenti davanti alla sede di Confindustria con le aste delle bandiere».

Nicola Fratoianni ha annunciato la sua intenzione di entrare nel carcere Lorusso e Cotugno (Vallette) per incontrare Emiliano, Francesco e Jacopo, incensurati, agli arresti cautelari all’interno della struttura per le proteste studentesche del 18 febbraio contro l’alternanza scuola-lavoro: «Trovo incredibili – ha detto Fratoianni – e sproporzionate le misure cautelari. Questo prescinde completamente da un giudizio sui procedimenti giudiziari in corso. C’è un uso della misura cautelare che va proporzionato, mandare in un carcere qualcuno che è incensurato, a molte settimane, a molti mesi dai fatti, dal mio punto di vista è sbagliato, pericoloso anche dal punto di vista delle politiche pubbliche. Credo che quei provvedimenti vadano rapidamente ripensati».

Ragazzi in carcere, in attesa del Riesame, per una manifestazione. Noi che siamo sempre attenti (per fortuna) alla libertà degli altri quando si tratta di cose nostre, qui in Italia, diventiamo tutti timidi. Dove sono i garantisti?

Buon venerdì.

Nella foto: manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro, Milano, 18 febbraio 2022

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