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Un programma Possibile

Il partito fondato da Giuseppe Civati e oggi guidato dalla segretaria Beatrice Brignone parteciperà alle elezioni nella lista di Sinistra italiana/Verdi. Per motivi che magari un giorno qualcuno ci spiegherà i simbolo di Possibile non appare all’interno del simbolo della lista.

Per uscire da questo balletto di maschere e personalismi che sta infestando questi primi giorni di campagna elettorale abbiamo deciso di dedicarci ai programmi. Sostanzialmente per due motivi: innanzitutto per valutare la piattaforma di proposte dei partiti di “sinistra” in Italia e poi – questo lo faremo nei prossimi giorni – per chiederci e chiedergli come possa accadere ogni volta che ci si divida.

Ma andiamo con ordine. Secondo il programma di Possibile (lo trovate qui) per evitare la catastrofe climatica «bisogna proseguire – si legge – con la liberalizzazione delle comunità energetiche pubblicando i decreti attuativi mancanti e promuovendone l’adozione, specie per i piccoli comuni. Aumentiamo il ritmo delle autorizzazioni, procediamo almeno a 10 GW all’anno, per rispettare il parametro del programma europeo RePowerEu».

«Una rete rinnovabile è possibile: la ricerca scientifica lo conferma, una rete di produzione dell’energia elettrica totalmente proveniente da fonti rinnovabili è possibile – scrivono nel programma – bisogna costruire un sistema multipiattaforma (fotovoltaico, eolico, solare a concentrazione, con adeguate tecnologie di accumulo di energia (non solo batterie al litio ma anche pompaggi idroelettrici, idrogeno, ecc.) da impiegare nei periodi di minor produzione. Terra, acqua, aria: in primo luogo piantare alberi, al momento sono la tecnologia migliore per sequestrare CO2 dall’aria. I centri urbani, le metropoli, vanno difese dagli incrementi di temperature e soprattutto l’acqua deve essere tutelata. Occorrono limiti stringenti per le contaminazioni da Pfas nelle acque. La mobilità nuova: è integrata, intermodale. Usa le piattaforme digitali per essere accessibile più facilmente. Le automobili devono essere ridotte. Insieme al trasporto pubblico su rotaia, urbano ed extraurbano, devono essere creati i percorsi ciclabili. Il resto della mobilità pubblica è organizzato tramite mezzi elettrici. Bisogna rivedere le disposizioni del Pnrr in tal senso».

Sul lavoro la dignità è perseguibile – si legge – attraverso il salario minimo (su cui Possibile da tempo lavora a una sua proposta di legge di iniziativa popolare): «Rimettere al centro i Ccnl anche con l’aiuto del salario minimo (unico, nazionale, stabilito dalla legge ma in base al livello dei salari come determinato dalla contrattazione) è la misura necessaria per far crescere tutte le retribuzioni, non solo quelle che sono al di sotto di quel valore». Inoltre, si propone la cancellazione dei tirocini a favore del contratti di apprendistato. Mentre il lavoro agile «deve entrare negli accordi collettivi, nei contratti, con una cornice chiara di diritti, tra cui il diritto alla disconnessione e il mantenimento dei ticket / voucher pranzo». Per la sicurezza, incrementare gli ispettori (e le ispezioni), regolare il part-time e modificare il Reddito di cittadinanza sulla scorta del documento prodotto dal comitato presieduto da Chiara Saraceno.

Ci sono poi ovviamente scuola e università e ricerca (con il ritorno al piano Amaldi), una legge subito contro l’omotransfobia, il matrimonio egualitario, piena applicazione della legge 194, congedo parentale e parità retributiva di genere. L’abolizione dei decreti Sicurezza, il ritorno al modello d’accoglienza Sprar (cancellato da Salvini), lo Ius soli senza timidezze sono tra i punti prioritari. Poi l’imposta sostitutiva sui patrimoni, maggiore progressività fiscale (mentre molti parlano di flat tax), la riforma del catasto. “Tax the rich”, insomma. Come dovrebbe fare la sinistra.

Il programma lo trovate completo qui. Forse se uscissimo da questa smisurata attenzione ai temi che piacciono solo ai liberali di casa nostra potremmo aprire un dibattito più largo. E sarebbe meglio per tutti, senza perdere troppo tempo in scissioni, liti per le candidature e favole.

Buon venerdì.

 

* In foto, Beatrice Brignone e Giuseppe Civati

 

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