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Calenda, il Napoleone dei Parioli. Riparte il Bestiario elettorale

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C’è, tanto per cambiare, un nazista con Fratelli d’Italia, c’è Pillon che rovina la recita alla Meloni e c’è un nuovo indovinato soprannome per Calenda (“il Napoleone dei Parioli”). Eccoci al bestiario elettorale.

HEIL MELONI!
Calogero Pisano è segretario provinciale di Fratelli d’Italia ad Agrigento ma soprattutto candidato al collegio uninominale della Camera, con buone possibilità di essere eletto. Nei suoi social inneggia a Hitler (“un grande statista di 70 anni fa”), come un bambino sui muri del cesso scrive “W i camerati d’Italia” sul suo profilo Facebook e pubblica la foto di un balilla che urina sulla faccia di Renzi. Chissà se anche in questo caso Giorgia Meloni non riconosce la matrice. In serata è stato sospeso.

MA ‘STO PILLON?
Mentre la Meloni continua a impegnarsi per sembrare credibile in Europa e continua a ripetere di non voler toccare il diritto all’aborto. Peccato che ieri il senatore Pillon non sia riuscito a trattenere gli sfinteri e abbia dichiarato in sequenza: “Io parlo a titolo personale, ma la legge ungherese che obbliga le donne che vogliono abortire ad ascoltare il battito ricorda a tutti che si parla di un bambino”. Poi: “Nello stato ideale governato da Pillon la vita umana sarebbe tutelata in ogni momento. Anche durante la gravidanza”. Poi: “Due uomini non sono una famiglia”. Quindi?

RIECCO LA DE GIROLAMO
L’ex ministra Nunzia De Girolamo: “Sono contraria all’utero in affitto. Immagino a Scampia, dove le donne smettono di spacciare la droga e iniziano a spacciare l’utero”. Uno potrebbe pensare che per fortuna non è ricandidata. Poi viene in mente che tra poco le daranno un programma in Rai, poveri noi.

QUELL’INVERTITO DI FARAONE
Il renziano Faraone si scatena: “I ragazzi del sud dovrebbero citare #Conte per danni. Lo stereotipo del meridionale nullafacente, prima cavalcato dalla LegaNord, per prendere voti al nord, viene ora certificato dal M5S per i voti del sud. A noi tocca raccontare che il mezzogiorno è un’altra cosa”, scrive su Twitter. In pratica quello del partito che da mesi racconta che i percettori del Reddito di cittadinanza sono dei nullafacenti (e sono molti al sud) ora si propone come avvocato dei nullafacenti per difenderli dalla diceria che ha alimentato. Fenomeno.

SALVINI AVVISATO…
Dice Luca Zaia, presidente della Regione Vento: “O c’è l’autonomia o il prossimo governo non dura”. Chissà a Salvini come fischiano le orecchie.

CARLO BONAPARTE
Enrico Borghi (Pd) non le manda a dire a Calenda: “Il Napoleone dei Parioli ha la pretesa di decidere a casa degli altri. Dice lui chi deve fare il leader del Pd, chi deve fare il segretario della Lega. Peccato che #Draghi lo ha scaricato. E da Austerlitz rischia di trovarsi a Waterloo. Ps: e casa sua, chi comanda tra lui e #Renzi?». Difficile dargli torto.

LA SCUOLA DEI MIGLIORI
Inutile per i dirigenti scolastici chiedere ai dipartimenti di prevenzione di Asl e Arpa di effettuare le attività preliminari di monitoraggio, come prevedeva il decreto firmato dal premier il 26 luglio: mancano “specifiche risorse” e “una apposita programmazione”. l ministero della Salute aveva previsto e richiesto il potenziamento proprio dei dipartimenti di prevenzione: ma il ministero dell’Economia non l’ha autorizzato. Ala grande.

LE VITTIME DEL SUD
L’ex ministro leghista Roberto Castelli a La7: “Migliaia di padani muoiono ogni anno per garantire il reddito di cittadinanza, il Nord non ce la fa più”. Chi siano queste migliaia di padani non si sa. In compenso è una delle frasi più stupide di qualche secessionista. Ogni volta che parla un leghista muore qualche etto di intelligenza.

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