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I putiniani che hanno fatto finta di non vedere

Ieri Silvio Berlusconi ha gettato la maschera. O forse la maschera gliel’hanno retta per mesi gli altri, quelli a cui faceva comodo la narrazione che “gli amici di Putin” fossero a sinistra (sono sempre loro, i bellicisti che usano la guerra per fare politica, in tutti i sensi) cogliendo l’occasione per attaccare Anpi, Emergency e tutti gli altri.

Invece è bastato mettere un microfono sotto la bocca di Berlusconi per sentirlo dire, ieri sera a Porta a Porta, che Vladimir Putin è stato trascinato alla guerra dalle pressioni interne e il suo obiettivo era «sostituire il governo di Zelensky con un governo di persone perbene». Del resto è lo stesso Berlusconi che qualche tempo fa ci spiegò che la Russia era entrata in guerra “per colpa di comunisti”.

«Sono andati – dice Berlusconi – da lui in delegazione dicendo “Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perché se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare”». Quindi, prosegue Berlusconi, «Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito e dai suoi ministri ad inventarsi questa operazione speciale».

«Per cui – prosegue il racconto di Berlusconi a Porta a Porta – le truppe russe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ed in una settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista che poi è stata foraggiata con armi di tutti i tipi dall’Occidente». Qui il leader di Forza Italia sfocia anche nell’analisi militare e aggiunge: «Non ho capito perché le truppe russe si sono espanse in giro per l’Ucraina, mentre secondo me dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev». Ad oggi «la guerra dura da più di 200 giorni, la situazione è diventata molto difficile, io mi sento male quando sento parlare dei morti perché ho sempre ritenuto la guerra la follia delle follie», conclude Berlusconi.

Non serve che Giorgia Meloni e Matteo Salvini continuino a inscenare questo triste spettacolino degli atlantisti dell’ultima ora se sul più “moderato” della coalizione poi non trattiene la verità. Rimane una domanda: non provano vergogna quelli del Partito unico bellicista per avere perseverato in un furioso strabismo?

Buon venerdì.

Nella foto: Berlusconi e Putin al vertice Nato Russia a Pratica di Mare, Roma, 28 maggio 2002

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