Vai al contenuto

L’ennesima tragedia del mare non scuoterà né l’Europa né le nostre coscienze

Il falò di bambini si è acceso su un barcone diretto a Lampedusa. Sul barchino c’erano 37 persone quando un bidone di benzina trasportato a bordo – serve carburante se le onde si fanno alte nella disperazione del Mediterraneo – ha preso fuoco provocando un’esplosione. Un anno e due anni avevano quei pericolosi “clandestini”. Salvatore Vella, che coordina l’inchiesta aperta dalla Guardia costiera per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato spiega: «Ci sono due bambini piccolissimi morti bruciati e diversi feriti. I migranti sono stati trasbordati sulle unità di soccorso e il barchino è stato lasciato alla deriva ancora galleggiante». Nessuno ha certezza di quello che sia avvenuto sul quella carretta del mare, ma il fatto che il barchino sia stato lasciato alla deriva ancora galleggiante è indicativo del fatto che non può esserci stata una esplosione sul natante. Spetterà comunque all’inchiesta, che è stata appena aperta, fare chiarezza su cosa abbia determinato l’incendio a bordo. Altri due bambini sono ustionati ma vivi, cinque donne sono ferite. Una di loro, incinta, è stata intubata e trasportata all’ospedale di Palermo.

L'ennesima tragedia del mare non scuote l'Europa né le nostre coscienze
La guardia costiera libica scorta un gommone (Getty Images).

L’Europa continua a considerare la Libia come sacco dell’umido

Per avere un’idea della disperazione si potrebbero leggere ad alta voce, in tutte le sedi istituzionali, le parole del sindaco Filippo Mannino: «Il presidente della Commissione europea venga a Lampedusa a vedere quello che succede. È un inferno. Sono sindaco da appena 100 giorni e ho già contato cinque morti. L’Europa deve fare immediatamente qualcosa, non è più possibile far morire la gente». Gli allarmi sono sempre gli stessi che si ripetono da anni. Perfino le parole sono più o meno identiche. Il silenzio assordante delle istituzioni è sempre quello. Anzi, se fosse solo silenzio, si potrebbe perfino esserne contenti l’Europa invece insiste nel subappaltare le proprie frontiere alla Libia trattata come un sacco dell’umido di ciò che dalle nostre parti non si deve vedere, non si deve ascoltare. L’Unione europea che ha dato una risposta veloce per accogliere gli ucraini devastati dalla guerra sembra non avere nessun interessi per i profughi che arrivano dal mare.

Con il governo Meloni e la crisi si infiammerà la solita propaganda 

Tra poco arriverà il freddo e le traiettorie della morte si accenderanno anche, come accade ogni anno, sulla rotta balcanica dove altri satrapi vengono finanziati dall’Europa per respingere i disperati. Poi c’è il governo Meloni e con lui ovviamente la propaganda che ripartirà a tamburo battente. Ricominceremo con i clandestini che commettono reati, con qualche nero un po’ tocco ripreso da un telefonino a qualche semaforo, ricominceremo con il lavoro che ci rubano e con i 30 euro, e con i cellulari, e con il “ben vestiti” e con tutto quello che speravamo fosse dimenticato. Il trucco sarà ancora più semplice perché in un contesto economico difficile per la guerra e per la crisi energetica accendere la guerra tra gli ultimi e i penultimi diventerà un gioco da ragazzi.

L'ennesima tragedia del mare non scuote l'Europa né le nostre coscienze
Matteo Salvini a Lampedusa (Getty Images).

L’opposizione chiederà l’abolizione di leggi che non ha toccato quando ne aveva la possibilità

Dall’altra parte sentiremo l’opposizione sventolare spirito umanitario e chiedere a gran voce l’abolizione di leggi che loro non hanno abolito quando ne avevano la possibilità. Sui social e nei bar serpeggerà di gran voga il razzismo rivenduto come diritto alla sicurezza. Il Pd parlerà da “polo umanitario” senza la voglia e la forza di sconfessare quel che fece il suo ministro Minniti (salviniano ancor prima di Salvini), il M5s farà lo stesso dimenticandosi di avere firmato i decreti Sicurezza mentre parlava di «taxi del mare» (quelli che bruciano i bambini, appunto) e assisteremo alla solita tiritera. E intanto quelli continueranno a morire.

L’articolo L’ennesima tragedia del mare non scuoterà né l’Europa né le nostre coscienze proviene da Tag43.it.