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“Toglietegli il telefono”

Qualche giorno fa Matteo Salvini, che dal basso della sua risicata percentuale incassata alle ultime elezioni twitta come se fosse il padrone del governo, lanciava la proposta di togliere i telefoni alle baby gang. Secondo la sua bizzarra teoria rieducativa la punizione dello scippo dei cellulari avrebbe contribuito a sanificare l’Italia. Come quasi tutte le proposte di Salvini anche questa si distingue per stupidità e per la sua irrealizzabilità.

Ieri sera due missili sono caduti sul suolo della Polonia a Przewodow, cittadina a pochi chilometri dal confine ucraino uccidendo due persone. Il fatto è ovviamente enorme perché la Polonia è un Paese Nato e perché ora la Nato si ritrova a valutare con urgenza se si tratta di un attacco deliberato. Mentre la Nato (non i pacifisti, la Nato) chiedeva cautela sottolineando che “l’importante è che siano accertati i fatti” alcuni politici nostrani, presi dal furore bellico, sono corsi a impugnare il cellulare per gridare alla Terza guerra mondiale e per chiedere interventi nel giro di un amen. Un profluvio di generali da divano ha tirato conclusioni e suggerito strategie mentre tutti i leader del mondo chiedevano di usare cautela.

Sia chiaro: Vladimir Putin proprio ieri ha colpito delle abitazioni nel centro di Kiev e non sarebbe fantasioso immaginare che nella sua feroce follia possa fare qualsiasi cosa. Il fatto è che mentre i furiosi piccoli politici di casa nostra twittano pensando di avere in mano un fucile i politici – quelli seri – evidenziano ancora una volta la distanza tra le macchiette con cui abbiamo a che fare in questo Paese e le persone che provano ad avere un approccio lucido all’invasione russa cercando di limitare i danni.

Stamattina accade che Biden dica che le informazioni preliminari suggeriscono che è improbabile che il missile che ha causato un’esplosione in Polonia martedì e ucciso due civili sia stato lanciato dall’interno della Russia. Parlando ai giornalisti dopo l’incontro con altri leader mondiali a Bali, in Indonesia, al presidente è stato chiesto se fosse troppo presto per dire se il proiettile fosse stato sparato dal territorio di Mosca. “Ci sono informazioni preliminari che lo contestano. Non voglio dirlo fino a quando le indagini non ce le confermeranno”, ha risposto Biden, aggiungendo che “è improbabile in base alla traiettoria che sia stato sparato dalla Russia. Ma vedremo”.

Vale la pena ripeterlo. Se quei missili dovessero essere quelli usati dall’Ucraina per difendersi dalla pioggia russa che ogni sera le cade addosso si tratterebbe comunque di effetto collaterale degli attacchi russi e dal punto di vista etico non sposterebbe di una virgola le responsabilità. Dal punto di vista politico però la differenza sarebbe enorme. E i politici con il telefonino in mano dovrebbero fare politica, non dovrebbero concedersi le cretinerie da tifoseria.

Toglieteli a loro, i telefonini.

Buon mercoledì.

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